martedì 31 dicembre 2013
domenica 29 dicembre 2013
OBIETTIVI 2014, GIORNO 5
L'argomento del quinto ed ultimo giorno è l'azione. Tutto il lavoro fatto fin qua non servirà proprio a nulla se trascureremo l'azione.
La cosa più importante da capire è che non bisogna avere una visione chiara di tutti i passi da compiere da qua al traguardo, ma basta avere le idee chiare solo sui prossimi 5!
Ecco per voi le ultime linee guida:
1. Smettila con i "però", ovvero con le giustificazioni, tutti abbiamo già un lavoro impegnativo, una famiglia, qualche problema fisico, i "ma" ed i "però" non saranno più tollerati.
2. Non pensare troppo, agisci! Non potrai mai avere la certezza di non compiere passi falsi, la cosa peggiore che tu possa fare è non compiere proprio alcun passo.
3. Dividi il tuo obiettivo principale in sotto obiettivi, questo ti faciliterà molto le cose.
4. Segna tutto sul calendario.
5. Onora i tuoi impegni.
6. Metti sempre al primo posto i tuoi "to do". Quando inizi con i compiti della settimana, parti subito con le cose importanti che ti sei prefisso di fare, poi il resto si sistemerà di conseguenza.
7. Celebrate le vostre vittorie.
Ecco gli esercizi di oggi:
- Identifica la prossima azione per ogni tuo obiettivo.
- Schedula a calendario del tempo per pianificare, fissa un appuntamento con te stesso.
- Schedula a calendario il tempo necessario per rivedere i tuoi progressi.
Se i risultati saranno più lenti delle vostre aspettative, chiedetevi cosa vi sta riportando indietro.
Con questo è proprio tutto. Ho cercato di essere il più sintetico possibile, so che molti di voi hanno già delle vite molto impegnate e chiedere a qualcuno di spararsi centinaia di pagine nel tentativo di introdurre delle nuove abitudini significherebbe partire con il piede sbagliato, soprattutto se la lettura non è tra le vostre abitudini. Sono state scritte pagine su pagine sul goal setting, adesso non voglio dire che siano scritte per giustificare il prezzo del libro che pagate, ma sono davvero convinto che il 99% di quello che vi serve è tutto qua, poche cose che però vanno fatte. E' quasi troppo facile, avete delle linee guida, degli esercizi da fare, ne avete saltato qualcuno? Perché? Forse non volete davvero raggiungere quel traguardo? Se è un problema impegnarsi 10 minuti al giorno per 5 giorni di seguito come sarà farlo tutti i giorni per i prossimi 2-3 anni per raggiungere gli obiettivi che ritenete davvero importanti?
Il tuo destino è nella tua testa!
Adesso cuffie alle orecchie, la giusta musica per una giusta carica e via con la fantasia! Tutti pronti per il miglior anno della vostra vita!
Il tuo destino è nella tua testa!
Adesso cuffie alle orecchie, la giusta musica per una giusta carica e via con la fantasia! Tutti pronti per il miglior anno della vostra vita!
sabato 28 dicembre 2013
OBIETTIVI 2014, GIORNO 4
Siamo giunti al quarto giorno che mi vien da dire...è un giorno da non sottovalutare. Oggi parliamo di un argomento un po' astratto ed in quanto tale può anche risultare difficile trovarne un'applicazione pratica.
Vediamo un po' cos'accade. Pensi a sti obiettivi, capisci benino benino quali fanno per te, ti applichi e metti giù un piano e pianino pianino ottieni anche dei risultati, ma col tempo non si capisce come e perché, sta di fatto che ti perdi via e non ottieni ciò che vuoi.
Cos'è successo davvero in questo frangente di tempo???
E' accaduto che la motivazione si è esaurita... E già, perché la motivazione è come la benzina per l'automobile, dopo un po' devi tornare a fare il pieno.
Ecco quindi alcuni suggerimenti su come fare a mantenere viva la tua motivazione:
1. Trova le tue reali motivazioni interne, che siano importanti per te e non per gli altri.
2. Metti per iscritto le tue motivazioni chiave.
3. Ordina per priorità le tue motivazioni.
4. Connettiti con le tue motivazioni, ovvero se senti dentro di te che qualche sensazione o emozione sta per esplodere vuol dire che sei ben connesso.
5. Rivedi nel tempo le tue motivazioni chiave, ovvero, metti sempre in discussione tutto, quelle che potevano essere le tue motivazioni di ieri, potrebbero non essere più quelle di domani.
Passiamo adesso agli esercizi:
- Per ogni obiettivo scrivi da 5 a 7 motivazioni.
- Ordina le motivazione per importanza.
A domani per l'ultima puntata.
PS: ricorda che degli obiettivi significativi, incontreranno delle resistenze significative ed è per questo che la tua motivazione dovrà essere al top!
PS: ricorda che degli obiettivi significativi, incontreranno delle resistenze significative ed è per questo che la tua motivazione dovrà essere al top!
venerdì 27 dicembre 2013
OBIETTIVI 2014, GIORNO 3
Se mi avete seguito fin qui ci sono le giuste premesse che la vostra motivazione sia quella giusta per il raggiungimento dei vostri obiettivi che adesso andremo a fissare.
Ecco alcune regole da seguire:
1. Fatelo per iscritto.
2. Formulate obiettivi S.M.A.R.T.
SMART è l'acronimo di Specific, Measurable, Actionable, Realistic, Time-Bound.
Facciamo alcuni esempi così rendiamo meglio l'idea.
Specific --> Non scrivete, voglio scrivere un libro, ma voglio scrivere un libro sulla pianificazione.
Measurable --> Non scrivete, voglio guadagnare di più, ma voglio guadagnare X al mese.
Actionable --> Molti testi riportano il termine Achievable che secondo me non rende benissimo l'idea, preferisco Actionable nel senso che l'affermazione dev'essere orientata all'azione. Non scrivete, essere più assiduo sul blog, ma scrivere due articoli a settimana. Usate verbi d'azione.
Realistic --> Dev'essere un obiettivo raggiungibile.
Time-Bound --> Deve includere la scadenza.
3. Condividi i tuoi obiettivi con le persone che ti supportano. La condivisione favorisce il raggiungimento degli obiettivi, ma la condivisione di massa è comunque meno efficace che la condivisione con un numero ristretto di persone che ti supportano.
4. Rivedi i tuoi obiettivi regolarmente, meglio giornalmente o settimanalmente. In questo modo il tuo cervello sarà stimolato a trovare le strade per raggiungere l'obiettivo. Un'ottima idea è trovarsi un'accountability partner, cioè una persona con cui condividere quotidianamente progressi ed insuccessi.
Ecco adesso gli esercizi per oggi:
Ecco adesso gli esercizi per oggi:
- Scrivi giù da 7 a 10 Smart goal.
- Includi anche obiettivi non legati alla carriera.
- Identifica qual è il Push Goal, cioè quell'obiettivo che funge da effetto domino per gli altri obiettivi.
- Verifica di essere davvero convinto di voler raggiungere quegli obiettivi.
Per oggi è tutto!
Per oggi è tutto!
giovedì 26 dicembre 2013
OBIETTIVI 2014, GIORNO 2
Eccoci giunti al secondo giorno. Questa volta dovremo fare i conti col passato. Prima di progettare il nostro futuro dovremo far pace col passato e questo per 3 buone ragioni:
1. Dobbiamo riconoscere cos'è accaduto, non sempre è così evidente, a volte pensiamo di aver capito, mentre la vera motivazione è molto più profonda.
2. Ci serve per imparare dall'esperienza.
3. E per concludere, ci serve per allineare i nostri comportamenti.
Queste sono le domande potenzianti di oggi. Non sottovalutate mai la potenza delle domande, sono proprio queste e le risposte che ci diamo a definire la nostra realtà.
- Se ripensi alla tua vita passata come ad un film, sarebbe un film drammatico, d'avventura, una tragedia, una commedia, un romanzo?
- Quali sono i 2-3 temi più ricorrenti dell'ultimo anno nella tua vita?
- Di quali risultati sei più orgoglioso?
- Cosa dovrebbe esserti stato riconosciuto, ma non lo è stato?
- Di quali insuccessi o rimorsi hai fatto esperienza lo scorso anno?
- Ripensando alle principali aree della tua vita, cosa pensi di esserti perso? Più tempo con la moglie? Più tempo per la pianificazione strategica? Più libri che avresti potuto leggere? ecc. ecc.
- Quali sono le lezioni più importanti apprese in quest'ultimo anno? Scrivi delle brevi affermazioni.
Rispondendo a queste domande sono sicuro che ti renderai conto di quanto i fatti e le scelte di quest'anno hanno inciso nella tua storia personale e adesso orientando il pensiero al futuro ti saranno più chiari anche i passi da compiere.
mercoledì 25 dicembre 2013
OBIETTIVI 2014, GIORNO 1
Visto che adesso siamo belli carichi di buoni propositi, per il 2014 dobbiamo fissare degli obiettivi che ci spingano ad uscire dalla nostra zona di confort, la domanda qua è, ma perché devo per forza oltrepassare quella soglia e non posso definire qualche obiettivo, magari interessante, ma che non vada a crearmi dei fastidi? Ecco le motivazioni:
1. Uscire dalla zona di confort serve per provare la felicità perché questa non sta nella destinazione, ma nel percorso che facciamo per raggiungere la meta e ci sentiamo più positivi quando facciamo progressi negli obiettivi difficili da raggiungere.
2. Uscire dalla zona di confort è necessario per crescere come persona. Devi allenarti a fare stretching su te stesso.
3. Devi uscire dalla zona di confort per sconfiggere la paura che è ciò che in realtà si sta frapponendo tra te e i tuoi traguardi. Solo se la il desiderio della meta sarà superiore alla paura di raggiungerla otterrai quel che vuoi.
4. Ultimo punto, ma non meno importante, devi farlo per ispirare gli altri, potrai guidare gli altri solo se sei il primo che oltrepassa sistematicamente la sua zona di confort.
Adesso come esercizio del primo giorno rispondi alle seguenti domande:
- In che area della tua vita hai raggiunto un traguardo che volevi ottenere?
- Se pensi a questo successo, come ti fa sentire?
- Cos'è che ha generato una svolta in questa situazione specifica? Ripensa alle emozioni legate a quel momento.
- Quali barriere devi superare per raggiungere nuovamente un altro punto di svolta? Sei davvero disposto a superare un'altra volta la tua zona di confort?
Rispondendo a queste domande riscoprirai le tue capacità innate di avere successo e avrai conferma che oltrepassare la zona di confort è possibile e soprattutto piacevole, così facendo stai creando le fondamenta per un vero cambiamento.
Adesso spegni ogni fonte di disturbo e rispondi sinceramente e per iscritto alle domande.
Buon lavoro e ci rivediamo al giorno 2!
domenica 22 dicembre 2013
OBIETTIVI PER IL 2014
Sapevate che il:
- 70% delle organizzazioni non da seguito alle iniziative messe in piedi per correggere gli errori;
- 25% delle persone abbandona i buoni propositi di inizio anno dopo una settimana e il 60% entro 6 mesi, in media ci si ripropone la stessa cosa per almeno 10 anni;
- 95% di chi perde peso lo riprende e persino dopo un attacco di cuore solo 1 paziente su 7 cambia le sue abitudini?
Quindi potremmo dire che le statistiche non giocano a nostro favore…
Tra Natale e capodanno quasi tutti riformulano i buoni propositi per l'anno che sta per arrivare, ma se i risultati sono quelli di sopra, non è forse il caso di cambiare qualcosa?
A Natale ci carichiamo di buoni sentimenti, poi nei 5 giorni che seguono le nostre menti elaborano i nuovi propositi e per la fine dell'anno i giochi sono fatti, le puntate sono chiuse.
Ho deciso di condividere con voi 5 post con 5 suggerimenti sul Goals Setting, uno per ogni giorno così che abbiate anche il tempo di applicare quanto proposto.
Occhio al blog!
venerdì 20 dicembre 2013
DA REGALARE A NATALE
Visto che si avvicina il Natale e che qualcuno di voi è ancora indeciso su che regalo fare, vi suggerisco io un libro. I libri come regalo di Natale qualcuno li potrà anche considerare scontati, ma secondo me sono un ever green, sicuramente sono la cosa di più valore che si possa regalare con pochi soldi.
Questo testo di Gianluca Bucci fa parte della collana "Se vuoi puoi" di Roberto Cerè. Forse la cosa meno azzeccata di questo testo è il titolo, in quanto ti induce a pensare che all'interno si parli solo di un argomento nel dettaglio, in realtà viene spiegato un percorso di pianificazione del successo. Il testo ha alcuni degli ingredienti che io adoro nella manualistica, cioè è succinto, schematico ed estremamente pragmatico.
Di solito concludo le recensioni di un libro scrivendo "Buona lettura", mentre questa volta, chi leggerà il libro capirà, concludo dicendovi... buon'applicazione!
giovedì 19 dicembre 2013
FRANCESCO ALBERONI E LA PIGRIZIA
"Noi possiamo realizzare quasi tutte le nostre mete a condizione di dedicarvi l'energia necessaria, di essere attivi, instancabili. {…} C'è una seduzione della rinuncia, che ci promette la fine della tensione, dello spasimo, della paura. C'è un'attrazione della sconfitta che ci fa pregustare la pace. C'è il piacere della pigrizia che rende dolce il passare del tempo. C'è un incantesimo dell'impossibile, dell'ineluttabile, del "non si può" che pone un termine ad ogni nostro sforzo. E vi è persino un piacere nella resa di fronte l'ingiustizia del mondo, che ci consente di autocommiserarci. Atteggiamenti talvolta saggi, ma che dobbiamo imparare a mettere da parte quando vogliamo agire, quando siamo decisi a raggiungere una meta."
(Francesco Alberoni, Quell'insidioso, seducente desiderio di lasciarsi andare, 1° febbraio 1999.)
domenica 8 dicembre 2013
AUMENTARE LE VENDITE
Oggi vi parlo di questo libro che suggerisce 8 idee pratiche e veloci per aumentare le vendite di un'attività commerciale.
Avete presente quelle situazioni in cui entrate in qualche negozio e vi chiedete, ma perché il titolare non fa questo o quello per spingere di più sull'acceleratore delle vendite?
Ecco, in questo testo troverete queste idee, magari a volte un po' scontate, ma se sono così scontate, perché allora vengono messe in pratica da pochissimi?
Una volta che l'avrete letto non avrete più scuse, non potrete più dire "Io non ci avevo pensato".
Qualche piccola nota anche sull'autore Cosimo Melle che all'interno del suo progetto Quintuplica.com produce il magazine Different in cui troverete tantissimi suggerimenti per far le cose "differentemente" e rientrare in quel 4% di persone che hanno successo andando contro corrente.
E come sempre… buona lettura!
venerdì 6 dicembre 2013
NELSON MANDELA
MADIBA
stacci vicino!!!
Invictus
Poesia usata da Nelson Mandela
per alleviare gli anni della sua prigionia
Dal
profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l'indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l'indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.
Invictus è una poesia scritta dal poeta inglese
William
Ernest Henley. Il titolo proviene dal atino
e significa "invitto" ovvero "mai sconfitto".
Anche il cambiamento positivo a volte ha inizio soltanto se infrangiamo le regole del momento... e bisogna avere il coraggio di farlo.
sabato 30 novembre 2013
INTRODUZIONE DI UN CRM
Lo sapevate che l'introduzione di un CRM in azienda ha esiti fallimentari nel 70% dei casi?
Avete presente il mio penultimo post che riportava la formula del successo?
Proviamo adesso ad applicare quel che diciamo.
Riprendendo la famosa torta potremmo affermare che quasi tutte le aziende si fermano ad implementare qualcosa che soddisfa lo spicchio più piccolo della torta, ovvero lavorano sugli skill organizzando un corsetto per i dipendenti, ma abbiamo modo di lavorare anche sugli altri punti? Io penso di si, vediamo cosa ci potremmo inventare.
Per lavorare sul Mindset fate rispondere ai collaboratori per iscritto a queste due domande:
- Quali sono i 3 principali obiettivi che vuoi raggiungere con l'introduzione del CRM?
- Qual'è la motivazione che ti ha spinto a scegliere questi 3 obiettivi?
Così facendo cosa otteniamo? Innanzitutto il collaboratore sta definendo un obiettivo ben delineato e lo sta facendo su carta che sappiamo aiuta nel raggiungere il traguardo ed in più sta lavorando sulla sua motivazione nel momento in cui si chiede il perché, "Why we do what we do", vi ricorda qualcosa?
Lavoriamo adesso sull'ambiente e per far questo mettiamo in piedi un giochino.
Estraete a sorte delle coppie di collaboratori che diventeranno partner nel gioco. Chiedete loro di individuare un'attività specifica da fare sul CRM per i prossimi 21 giorni. Giornalmente ognuno dovrà contattare il suo partner via mail o telefono e verificare che il task che si era prefisso è stato portato a termine o meno in più dovranno comunicarsi il task per il giorno successivo. Se il task è stato portato a termine si ottengono 50 punti, in caso negativo 0, se l'attività è stata condotta a metà solo 25. Il team che al termine dei 21 giorni realizzerà più punti vincerà la competizione e si accaparrerà il premio che avete opportunamente preparato. Vi consiglio anche di preparare un foglio excell dove segnare i progessi.
Con la mossa del gioco cos'abbiamo fatto? Abbiamo innanzitutto inserito l'elemento gioco, si riaccende la competizione, si danno nuove motivazione e si alleggerisce il tutto. Dando una continuità giornaliera per 21 giorni abbiamo cercato di installare una nuova abitudine e definendo un partner abbiamo cercato di creare quell'ambiente favorevole per il cambiamento (e tu responsabile ti sei anche alleggerito dall'incombenza di dover verificare personalmente con tutti).
Il tutto a costo zero e con un po' di fantasia.
domenica 10 novembre 2013
LINGUAGGIO POTENZIANTE
In questi giorni ho avuto occasione di parlare ed ascoltare un po' più del solito l'inglese. Ho notato come gli anglosassoni usano delle espressioni che potremmo definire potenzianti. Faceti caso, loro non ti dicono grazie, ti dicono Thanks a lot, o Thanks so much, ovvero intensificano positivamente il grazie. Oppure li senti spesso dire Excellent, Brilliant, I'm so excited, tutti termini che in italiano vengono utilizzati con il conta gocce. Oppure guardatevi Master Chef USA e fate caso ai termini che usano quando apprezzano un piatto e quante volte dicono Good Job! E voi come siete messi a complimenti sul lavoro?
Un uso consapevole delle parole ci può essere di aiuto a modificare la percezione dell'esperienza su noi stessi e sugli altri. Provate a giocarci un po' su, secondo me dopo un po' non potrete più farne a meno e magari avrete anche qualche cliente contento in più.
Mr. X: Salve, Sig. Y, come va?
Mr. Y: DAVVERO MOLTO BENE!
martedì 5 novembre 2013
FATTORE "C"
Ecco la formula del successo! Vediamo di capirci un po' meglio. Il successo è influenzato per il 10% da quel che sappiamo, per il 40% dalle nostre convinzioni e per il 50% dal contesto in cui viviamo.
Gli skill tutto sommato sono la cosa più facile da influenzare. Ti iscrivi ad un corso, leggi un libro e porti a casa la conoscenza. E' già decisamente più difficile influenzare le nostre convinzioni. Devi imparare a definire gli obiettivi in maniera chiara. Devi saperti motivare e soprattutto devi riscrivere i flussi celebrali automatici del tuo cervello che senza accorgerti influenzano la tua vita.
L'ambiente, altri lo chiamano, gruppo dei pari, è invece quello che la massa definisce "Culo". Guarda che è stato fortunato quello... Guarda che è stato fortunato quell'altro...
Insomma, non è mai merito e non è mai frutto della scelta di vivere in un certo "Environment". Una famiglia negli Stati Uniti ha le idee chiare quando nasce un figlio e sanno da subito che dovranno risparmiare affinché il figlio possa frequentare una delle università più prestigiose. Loro sanno perfettamente che l'istruzione non necessariamente sarà di livello superiore, ma sanno che favoriranno l'environment del figlio. Perché alla fine della fiera in quell'Università ci andrà il figlio di X e la sorella di Y e così magari un domani, quando il figlio cercherà lavoro, è più probabile che un'opportunità gli arrivi dal figlio di X o di Y che sicuramente ricopriranno dei ruoli sociali di rilievo.
Il gruppo dei pari però non necessariamente è forzato dai genitori o è il frutto del caso. Anche noi possiamo influenzarlo e forzarlo. Tanto più grande e di qualità sarà il tuo network, tanto più possibilità hai di andare ad influenzare il tuo 50%.
Buona rete a tutti!
lunedì 21 ottobre 2013
CAMBIARE LA TUA VITA CON 10 PAGINE
Oggi condividerò con voi il concetto della capitalizzazione applicato alla crescita personale. Sono certo che a tutti è chiaro il concetto della capitalizzazione finanziaria, giusto? Oggi investo 1.000 €, a fine anno avrò gli interessi che andranno ad accumularsi al capitale iniziale ed è su questo nuovo totale che verranno ricalcolati gli interessi l'anno successivo. E' grazie a questo piccolo trucco che piccole cifre risparmiate giornalmente sono diventate dei patrimoni molto interessanti dopo alcune decine di anni.
Adesso proviamo a traslare lo stesso concetto alla crescita personale. Se vi venisse proposto di porvi come obiettivo la lettura di 10 pagine al giorno sono sicuro che il 99% di voi direbbe che è un obiettivo facilmente raggiungibile, giusto? Dieci pagine al giorno corrispondono al 3.650 pagine l'anno, ovvero circa 15 libri che sono anche un numero di libri che soli in pochi leggono annualmente. Dopo il primo anno avremo capitalizzato i nostri 15 libri e avremo aumentato il nostro ventaglio di opportunità. Al termine del secondo ne avremo letti altri 15, ma questa volta saremo partiti da un ventaglio di opportunità ben diverso, pensate all'effetto dopo 10 o 20 anni.
Questo per dirvi che non sono necessariamente le grandi decisioni che cambiano il nostro destino, ma quasi sempre sono le piccole che però reiteriamo giornalmente.
Mangio o no l'insalata oggi? Vado in palestra oggi? Leggo 10 pagine di un libro? Tutte decisioni facili da prendere, ma attenzione... facili anche da non prendere, giusto?
Sono facili da non prendere perché nell'immediato non ti cambiano la vita. Come un'insalata può influenzare il mio peso forma? Come un paio di ore in palestra possono influenzare la mia salute? Come 10 pagine lette in più possono influenzare la mia cultura? Quelle 10 pagine da sole non cambieranno nulla, ma è con la reiterazione di queste azioni che la tua vita cambierà!
Buone abitudini a tutti ;-)
domenica 20 ottobre 2013
BE BRAVE - The True Story of Daniel Northcott
da non perdere...
sabato 12 ottobre 2013
CORSO DI ROBERT DILTS IN ITALIA
Cari appassionati di crescita personale, Robert Dilts, uno dei padri della PNL, torna in Italia e per la precisione sarà a Merano il 12 e 13 aprile prossimo.
Dilts parlerà delle nuove frontiere della PNL, credo sia un'opportunità unica per conoscerlo personalmente e per approfondire le ultime tecniche.
Un parte del corso sarà focalizzata sulle tecniche per il benessere personale, la cornice delle terme di Merano sarà perfetta per raggiungere l'intento!
A questo link troverete maggiori dettagli sul corso.
Non mancate!
lunedì 7 ottobre 2013
[HD] Best motivational video ever 2013 - GET RESULTS
Giusto per scrivere i giusti messaggi nel nostro cervello prima di andar a letto...
domenica 6 ottobre 2013
NON DEVI ESSERE UN PIT BULL
Non devi essere un Pit Bull è il titolo di un libro che ho appena terminato di leggere e che consiglio vivamente a tutti quelli che operano nel mondo della vendita.
Questi i concetti più importanti che ho trovato nel libro:
1) L'autore fa una similitudine tra i vari tipi di venditori e le varie specie di cani. Non esiste una sola specie di cane, come non esiste un solo tipo di venditore. Ogni razza ha il suo punto forte su cui deve puntare e poi nel corso della carriera si deve cercare di rafforzare i punti deboli.
2) Il cane è un animale carnivoro ed in quanto tale potenzialmente capace di cacciare per procurarsi il cibo. I cani che siamo abituati a vedere però non cacciano, perché? Non lo fanno perché hanno perso l'abitudine in quanto il cibo lo ricevono dall'uomo. Per i venditori è la stessa cosa, anche loro possono perdere l'abitudine a cacciare. Continui a fare cold call? Quando vai ad un evento ti presenti a persone che non conoscevi prima?
3) E' proprio il momento in cui perdi una trattativa che non devi mollare la presa sul tuo prospect. Questo è l'istante in cui le difese della concorrenza saranno più deboli e puoi cominciare a lavorare ai fianchi e preparare il terreno per il tuo rientro.
4) Il terzo insegnamento riguarda la carriera di un venditore. Qual è il percorso che potrebbe intraprendere un venditore? Può essere mai che le aspettative sono solo da venditore junior a senior e da questo a direttore vendite? Blair invece identifica 5 step:
- Vendita al dettaglio (vendi un prodotto semplice da dipendente di un'azienda, serve assertività);
- Vendita societaria (vendi prodotti o servizi complessi sempre da dipendente, la redditività si fa interessante, si possono trovare sbocchi a livello manageriale);
- Network Marketing / Vendita in Franchising (se la vena indipendente prevale possono valutare di creare una loro rete, devi saper ispirare e creare emozioni e perfezionare le capacità di parlare in pubblico);
- Vendita come imprenditore (in questo step il venditore diventa un imprenditore e sviluppa il suo concept, prodotto o servizio e coinvolge gli investitori);
- Vendita aziendale (nell'ultimo step non vendi più solo un prodotto, ma un business, la tua abilità sarà misurata nella tua capacità di coinvolgere gli altri nella tua visione).
Per oggi è tutto.
domenica 15 settembre 2013
LA CRISI ESISTE
Il mio post di oggi vuol essere una risposta a quanti nel mondo della formazione affermano con faciloneria che la crisi non esiste, che il problema risiede solo nella nostra testa.
Credo che fare affermazioni del genere sia assolutamente controproducente se si vuol dare una mano a qualcuno che magari è messo in ginocchio dalla crisi. Sono affermazioni simili a quelle del filone del "Penso Positivo" che come ha già fatto notare qualche psicologo potrebbero anche aggravare gli stati depressivi di chi si trova in difficoltà.
Cominciamo dalla premessa e cioè che la crisi non esisterebbe. Se per diversi anni buona parte dei banchieri hanno lavorato di fantafinanza, vuol dire anche che il denaro virtuale che girava nel sistema economico era di gran lunga superiore a quello reale. Semplificando, se i soldi che prima giravano, anche virtuali, erano 100 ed ora sono solo 70, non ci vuol tanto a capire che una torta da spartire da 70 è più piccola di una torta da 100. Tradotto, qualcuno resterà con un po' di appetito.
Riportato adesso questo esempio macro, potremmo riportare degli esempi più micro. Sono sicuro che in ogni settore è possibile trovare l'esempio di qualche prodotto che per degli anni sembrava non dovesse temere la crisi e poi magari nel giro di un trimestre, perché magari arriva un'innovazione tecnologica, la domanda del prodotto quasi sparisce. Per non parlare del fatto che a volte a scomparire sono dei settori interi o delle aziende di rilievo mondiale presenti pure in settori con forte trend up che magari si perdono un solo ciclo innovativo e vengono distrutti dalla concorrenza.
Andate a spiegare a tutta sta gente che la crisi non esiste, che è solo nella loro testa. Se il tuo mercato è morto, è morto e basta! Se il prodotto che vendi non serve più a nessuno, non serve, stop! Se chi ti comprava abitualmente quel prodotto non ha più soldi, non li ha!
E allora? E allora entrano in gioco le teorie sulla crescita personale che ci devono aiutare a scoprire strade alternative, percorsi nuovi, meglio dire completamente nuovi, ad uscire talmente tanto dalla nostra zona di confort da non poterla neppure più citare come la Nostra zona di confort.
Insomma avete capito cosa intendo dire, magari nell'80% dei casi dobbiamo fare solo lo sforzo di riprovarci ancora una volta o dobbiamo semplicemente variare la nostra ricetta, ma altre volte rendiamoci conto che quella ricetta la dobbiamo gettar via e questo sapete perché??? Perché c'è la crisi...
giovedì 29 agosto 2013
NON COMMETTETE QUESTI ERRORI! ;-)
mercoledì 28 agosto 2013
sabato 24 agosto 2013
ACCADEMIA DEL BUSINESS ON LINE
Oggi vi parlo di un'iniziativa molto interessante intrapresa da alcuni ragazzi davvero molto innovativi. Sto parlando dell'Accademia del Business Online (ABO).
Nell'accademia avrete la possibilità di imparare delle tecniche per costruire il vostro business on line o anche solo per migliorare la qualità e quantità della vostra presenza sul web.
Il corso potrebbe essere interessante anche per quei colleghi che oltre ad occuparsi di vendite nella loro azienda si occupano anche del marketing.
Questo il link da cui partire.
Buono studio!
Etichette:
ABO,
business online,
fonazione,
marketing
giovedì 22 agosto 2013
MEDAGLIA AL MERITO
Oggi assegnamo la medaglia al merito a Silvia Bolzoni per aver dimostrato coi fatti che non serve aspettare i nostri cari politici per essere avanti a tutti in Italia e semplicemente al passo col resto del mondo. E si, Silvia è proprio rock perché ha concesso la licenza matrimoniale ad un suo dipendente gay pur non essendoci ancora qualcosa che legiferi in merito. Silvia però è proprio un'illuminata in quanto nella sua azienda concede l'orario flessibile, il telelavoro, ha assunto un maggiordomo aziendale per le bollette e tintoria, propone corsi anti-stress, di educazione alimentare e colloqui motivazionali con uno psicoterapeuta, insomma... tanta roba!
Un'altra nota della sua intervista che voglio riportarvi è quella in cui dice che in fase di colloquio guarda due cose, il curriculum e il...SORRISO! Mi piace!
Il sindaco di Milano apre alle unioni civili, Papa Francesco sugli omosessuali afferma: "Chi sono io per giudicarli", non sarà che è arrivato anche per noi il momento di una nuova normalità?
Brava Silvia! Be faster, be dreamer!
lunedì 19 agosto 2013
CREARE LA LISTA CONTATTI
domenica 18 agosto 2013
giovedì 15 agosto 2013
CORRELAZIONE SPESA R&D E CRESCITA VENDITE
Oggi sottopongo alla vostra attenzione un articolo di Business Insider in cui si commenta un grafico che correla l'investimento in ricerca e sviluppo con la crescita delle vendite. Chissà come mai chi investe di più è anche chi ha le migliori performance nelle vendite. Il tutto si accentua sicuramente in un'economia ipercompetitiva che si evolve anche in maniera velocissima spingendo fuori mercato chi non reinveste adeguatamente.
Alla vista di questo grafico il primo commento solitamente è: "Ecco vedi, ovviamente ci sono i nomi più prestigiosi, c'è Google, c'è Apple ecc. ecc.". Ed il secondo che segue è: "No come la mia azienda che non mi manda mai a fare un corso".
La domanda provocatoria che mi vien da porre in questi casi è: "Ma tu stai spendendo il 10% del tuo reddito personale in formazione sperando di riuscire a posizionarti nella parte corretta del grafico?".
Tutti i grandi guru di crescita personale danno questo consiglio, e voi? Siete i primi ad investire su voi stessi?
R&D Correlated To Stock Price Returns - Business Insider:
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martedì 30 luglio 2013
CRM
Oggi vi parlo di un altro tool importantissimo per ogni venditore e mi riferisco al CRM.
Cos'è cambiato negli ultimi tre anni su quest'argomento? Adesso sono quasi tutto sul cloud, chiunque può facilmente comprare delle licenze di utilizzo avendo accesso da qualsiasi piattaforma, il prezzo solitamente è molto abbordabile, secondo punto, alcuni di questi sono diventati Social. Cosa vuol dire? Vuol dire che il vostro database di contatti si potrà popolare con pochi click perché basterà legare al CRM gli accessi di Linkedin, facebook e twitter e ogni attività social sarà ben monitorata così da poter sfruttare ogni opportunità di ingaggio.
Tra quelli che vi segnalo e che mi son piaciuti di più vi segnalo Pipedrive, per la sua intuitività, Zoho CRM perché è gratuito fino a 3 licenze e sopratutto nimble perché al momento è l'unico vero Social CRM che ho trovato.
domenica 28 luglio 2013
VSEE
Oggi parleremo di VSee che è un software davvero molto semplice da utilizzare e che consente di chattare, videochiamare e condividere file e desktop, con uno o più utenti.
Ci tengo a sottolineare con più utenti in quanto di tool che vi danno l'opportunità di fare una videochiamata one to one ce ne sono quanti ne volete, ma se cercate qualcosa che aiuti un responsabile ad organizzare una vera riunione on line con collaboratori sparsi sul territorio senza mettere mano al portafogli ed il tutto con un'ottima qualità audio/video, allora VSee potrebbe fare al caso vostro.
Non vi resta che provarlo... io l'ho fatto!
WebRep
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martedì 16 luglio 2013
SILICON VALLEY
"10 storie geniali che hanno cambiato il mondo" è il titolo di tre opuscoli che trovate allegati alla rivista Millionaire e che vi consiglio di leggere. L'ultimo lo trovate in questi giorni in edicola.
Soprattutto chi è del settore dovrebbe leggerli e custodirli nella sua libreria. Vengono raccontate le storie imprenditoriali delle più importanti società della Silicon Valley evidenziandone le lezioni di vita che possiamo trarne.
A me la lettura è piaciuta molto perché si respira quell'atmosfera frizzante da startup e visto che è quest'atmosfera che partorisce i grandi successi, vi siete mai chiesti se nelle vostre aziende si respira qualcosa di simile?
lunedì 15 luglio 2013
CASHFLOW
Il libro di riferimento che vi consiglio di leggere per studiare nei dettagli il concetto è "Padre Ricco, Padre Povero" di Kiyosaki. Il reddito dipendente si ha quando tu scambi il tuo tempo con il denaro. Io vado a lavorare per otto ore ed il titolare mi paga una cifra x. Il reddito passivo, comunemente denominato "La rendita", si ha invece quando ho un flusso di soldi in ingresso, ma io non faccio nulla. Il tipico esempio può essere l'appartamento affittato, ma anche dei soldi investiti in un'azienda da cui prendo solo i dividendi a fine anno. Kiosaky esplicita bene questo concetto perché vuol insegnare alla gente ad uscire dalla famosa ruota del topo. Cos'è? Si intende il fenomeno per cui quasi tutti più guadagnano con il lavoro dipendente, più spendono, senza mai però riuscire a generare dei flussi di cassa che non coinvolgano il loro intervento diretto. Quindi, guadagni di più, ma spendi anche di più e pertanto alla fine sei ricco uguale. Si esce dalla ruota del topo quando riesci a generare un reddito passivo superiore a quelle che sono le tue spese totali. Semplificando, le mie entrate automatiche sono superiori a quello che mi serve per mantenere il mio tenore di vita. Ovviamente è più difficile a dirsi che a farsi, ma senza un'azione ben congeniata nella giusta direzione rimarremo schiavi del nostro lavoro quotidiano.
Giusto in questi giorni, il mio amico e vicino di villetta al mare, ha portato con se il gioco ideato da Kiyosaki che si chiama proprio CASHFLOW. Ieri ho terminato la mia prima partita che vuol dire aver raggiunto l'indipendenza finanziaria, alè! Per rendervi l'idea è una specie di Monopoli un po' più sofisticato. Inizialmente ero un po' scettico sulle capacità didattiche del gioco, ma mi son dovuto ricredere. Sicuramente è di aiuto per:
- capire bene il concetto della ruota del topo;
- capire cosa fare per uscirne;
- rendersi conto di possibili imprevisti;
- smarcare alcune convinzioni limitanti.
Buon CASHFLOW a tutti!
venerdì 12 luglio 2013
VERBAL DRIVER
Oggi vi consiglio un libro da leggere in spiaggia, non nel senso che è robetta da poco, ma essendo molto pragmatico e breve è compatibile con una situazione dove la concentrazione non può essere al top per forza di cose.
Per chi non lo conoscesse Toskich è un esperto di marketing e quello che più amo di quest'uomo è il suo focus sulla vendita ed in generale il suo pragmatismo, poche chiacchiere fumose, ma frasi chiare dirette al cuore di chi legge.
Lo consiglio soprattutto a chi in questi giorni di fortissima competitività si sta ponendo domande della serie valore si o valore no?
lunedì 8 luglio 2013
WIMAN
Essendo in ferie in Puglia mi sembra doveroso parlare di un'interessante startup locale. Si chiama WiMan e nasce dall'idea che avere un wi-fi nei negozi è un'idea rock, ma se necessita di un account e di una password per autenticarti è una gran seccatura. Con il social wi-fi ti registri una volta alla rete via Facebook e poi se visiterai un altro negozio connesso al network non dovrai far nulla per loggarti. In più, lato attività convenzionata, avrai accesso a tutta una serie di informazioni utili per il tuo marketing e avrai nuovi strumenti per pubblicizzare la tua attività.
Non male no?
L'ALTRO MODO DI USARE IL CERVELLO
Mi rifaccio al mio ultimo post in cui vi ho condiviso la mia esperienza al Practitioner di PNL, qualche giorno fa sento per caso alla radio Morelli parlare del nuovo numero di Riza Psicosomatica in cui raccontava dell'argomento del mese. Avendo fin troppe similitudini con quanto appreso recentemente, appena ho avuto l'occasione l'ho comprato in edicola. Chiunque fosse interessato ad approfondire un po' più tecnicamente l'esperienza raccontata nel precedente post non deve perdersi questo numero della rivista.
domenica 23 giugno 2013
EPILOGO DI UN PRACTITIONER
22 Giugno ore 16.30, sono al round finale del PNL Practiotioner. Sono stanco, stanco di ristrutturare, di scavare, di calibrare. Il coach ci chiede di disporre le sedie in modo da formare un cerchio e pone al centro tutta una serie di bellissime immagini. Panorami, bimbi, porte ecc. ecc. La montagna ha sempre avuto un fascino particolare per me e quindi vengo attratto da alcune immagini con panorami montani ed una mia attrae più di altre. La raccolgo e subito la stanchezza viene rimpiazzata da una strana sensazione che non riesco ancora bene a descrivere. Comincia il giro di esperienze. Ogni partecipante racconta perché ha scelto quella foto e come si lega al significato che da al corso. L'atmosfera è vibrante, sembra percepirsi un'energia particolare tra noi. Ogni esperienza raccontata sembra emozionare sempre più ogni partecipante e nel mentre io ho sempre più chiaro del perché ho scelto quella foto. E' il mio turno, sono l'ultimo, non riesco a parlare, mi piego per coprire l'imbarazzo, ci provo, ma vengon fuori solo lacrime. C'era un'altra foto simile. Era la foto di una vetta e di uno scalatore che la stava conquistando. Provo a ricentrarmi e spiego ai colleghi che ho vissuto questo corso come un passaggio da quella foto in cui vedevo la vetta e salivo con fatica a questa foto dove c'è si un sentiero, magari anche in salita, ma il viaggio me lo godo molto di più e se la mia vetta non la vedo chiaramente, fa lo stesso, non sempre ci è dato, non sempre è fondamentale. E' come se adesso potessi smettere di salire per dover dimostrare qualcosa a qualcuno o forse anche a me stesso, ma potrò farlo per il solo gusto di farlo. Per concludere, la cosa più bella che vedo in quella foto è che adesso, libero da questo nodo, posso guardarmi meglio intorno e vedere anche le altre vette che per me sono le vette degli altri, di chi conosco e che forse potrò aiutare meglio a far loro da guida.
23 Giugno ore 13.00, si è concluso l'esame. I risultati li saprò solo domani, ma alla fine non sarà l'esito che importa, ma il fatto che finalmente ho fatto un esame che è stata una vera palestra, un'opportunità per raccogliere mille feedback in quanto i coach davano un immediato riscontro ai nostri errori e non posso far a meno di pensare a quanti esami fatti in passato e a quante opportunità di crescita ho sprecato. L'esame un po' per tutti è stato anche una dimostrazione di quanto difficile sia far da guida a qualcuno pure nelle situazioni più banali. Il Practitioner si sa, è solo un trampolino verso il Master e non può darti tutte le competenze necessarie, ma rendendomi conto di queste complessità, mi stupisco ancor di più di come possa essere superficiale l'approccio alla managerialità delle nostre aziende italiane, come il più, sia troppo spesso lasciato al caso.
sabato 15 giugno 2013
SVUOTARSI
Oggi vi racconto cosa non vi dicono esplicitamente ad un Practiotioner, ma che con qualche domanda di approfondimento emerge e che secondo il mio modesto parere sono alcuni degli elementi più importanti da non perdere mai di vista.
Per prima cosa, la guida (colui che conduce la sessione di coaching) deve fare pratica nello svuotare il suo caro cervello, a cui è tanto affezionato, da tutte le impurità che l'hanno contaminato negli anni.
Detto in parole semplici vuol dire che quando facciamo il coach e ci interfacciamo con un coachee e davvero molto, molto istintivo proiettare sull'altro la nostra mappa mentale, ovvero attribuire all'altro ragionamenti che invece sono solo e soltanto i nostri ragionamenti. Svuotandoci invece saremo istintivamente spinti a fare le giuste domande di approfondimento, praticamente, dovremmo sembrare dei marziani giunti sul nostro paese e che curiosi di conoscere tutto di noi continuano a fare delle domande per entrare nella realtà dei terrestri.
Altra piccola cosa a cui stare attenti sono i feedback, intendendo qua come feedback, i riscontri immediati che ricevi dai coachee. Intendo dire che dopo aver studiato, dopo esserti esercitato e poi ancor studiato ed esercitato e poi ancora, ancora... quando vai nel mondo ci vai con quella grinta del tipo che dice: "Ora ci penso io!".
Volete sapere il problema qual è? Che per quanto possiate essere dei bravissimi piennelisti, la materia non può dar garanzie di veder i risultati nell'immediato. Quindi? Quindi magari all'inizio ci rimani un po' male perché l'altro non ti ha dato quel sazio che tanto ti attendevi, ma poco male... dobbiamo diventare degli impiantatoti di semi.
domenica 26 maggio 2013
COACHING PER LA COPPIA
Il mio amico coach Diego Divenuto ha lanciato il suo nuovo sito sul Coaching per la Coppia.
Dategli un'occhiata, potrete scaricare una lezione gratuitamente.http://ow.ly/lpCtU
Dategli un'occhiata, potrete scaricare una lezione gratuitamente.http://ow.ly/lpCtU
AMY CUDDY
Ieri al practitioner di PNL ci hanno mostrato questo video. Ve lo consiglio perché ho notato che è sempre troppo sottovalutata l'efficacia di una giusta postura sulla psiche umana. Magari piuttosto di provare mille strade complesse, proviamo prima ad assumere una postura vincente.
Un altro passaggio di questo video che vi voglio sottolineare è quando lei parla del suo passato da studentessa ed aveva il timore di non essere autentica nel cercare di alterare la sua percezione di se. Questo è un passaggio molto delicato ed è un po' il punto dove cadono i più, intendendo quelli che approcciano la crescita personale con poca convinzione e per dirlo tecnicamente, non lavorano fino al livello dell'identità della piramide dei livelli logici. I risultati spesso non arrivano proprio perché c'è questa convinzione limitante di mancanza di autenticità, che va assolutamente rimossa. Noi non siamo quel che siamo, ma siamo quel che vogliamo essere.
sabato 25 maggio 2013
DIRITTI INVENTATI
La vacanza prosegue e osservare i fenomeni sociali di sti vacanzieri è un po' il viaggio nel viaggio.
Scrivere dalla nave ha il suo fascino, no? Adesso sto lasciando il porto di Olbia.
Cominciamo con il cibo. Osservare la persone alla mensa in crociera ti fa vedere tutta l'avidità della razza umana. Ti danno un vassoio e sembra la gara a chi lo riempie di più, come se il cibo sulla nave fosse una risorsa limitata. Il sugo della salsa si mescola con quello del gulasch, circondato dall'unitissima insalata. Un sapore si perde nell'altro, è il suicidio del buon vecchio cibo. Un mese così e morirebbero tutti di trombosi, insomma, sembra ci sia qualche difficoltà nell'autogestione, ma tutto questo non vi ricorda qualcosa? Quello che accade a livello mondiale con le risorse della terra non è molto simile? Pensate a quando rimarranno le ultime gocce di petrolio...
Passiamo al fatto che ho visto la gente vantare diritti che non esistono. C'è chi sul pullmann recrimina la proprietà di alcuni posti e chi addirittura a teatro la recrimina la proprietà anche dei posti davanti perché poi fa fatica a vedere. Non vi racconto le pietose scene d'isteria mista a maleducazione collegate perché mi sembrerebbe di mortificarli troppo. Vi cito questi episodi perché pensavo come la società è passata da un'era in cui i diritti umani venivano calpestati continuamente ad una società post guerra mondiale in cui alcuni si sono letteralmente inventati dei diritti e l'aggressività con cui li difendono evidenzia come oramai li abbiano fatti loro, nella loro mappa mentale quello è un diritto da recriminare. Sono sicuro che se fate un po' di mente locale troverete tantissimi esempi sia nella vostra vita pubblica che privata. Ad un giovane oggi consiglierei di mettere sempre in discussione quelli che pensa siano dei diritti per lui.
Torniamo adesso a parlare di economia. Dopo una tappa in Francia a Saint Tropez e due in Spagna a Palma e Minorca, giungo in Costa Smeralda. Avreste dovuto sentire la guida parlare della Sardegna, con tutto il rispetto per un posto bellissimo, ma sembrava che fosse Il Posto, che di meglio non esiste. Tutto sto decantare mi ha fatto un po' sorridere perché essendomi sorbito quasi due ore di racconto del miracolo economico che è stato la recente scoperta di queste coste per il turismo dei VIP non ho potuto far a meno di fare il confronto con le zone di mare viste nei giorni precedenti. Semplificando, gli altri erano tutti posti molto vivi anche ad inizio stagione, a Porto Cervo invece non c'era un cane, l'unica gente in giro era quella della nave da crociera. Torniamo così al solito argomento, bella quanto vuoi, ma in termini di ricchezza quanta ne riusciamo a portare alla popolazione locale? Per una volta vi risparmiò di parlarvi dei piccoli disservizi subito intercettati in poche ore di permanenza, i risultati parlano per questi.
Adesso facciamo un bel discorso razzistico che riguarda anche noi. Su di una nave da crociera trovi personale di tutte le razze. Considerando una scala da 1 a 10 e mettendo verso il dieci il personale più gentile, sorridente e garbato e verso l'uno quello sgarbato, musone e maleducato, come mai quelli provenienti da alcuni paesi prendono quasi sempre voti alti ed altri quasi sempre bassi? Secondo voi, qual è il voto medio che riceviamo noi italiani quando siamo dall'altra parte? Io personalmente ci do un voto molto basso. Forse avrò scritto anche in passato di quest'ultimo argomento, ma avrete capito che mi sta molto a cuore, tanto che sono convinto che a livello centrale si dovrebbero studiare in maniera approfondita per capirne le origini e come influenzarli.
Le righe che seguono le sto scrivendo dopo il rientro, ma ci tenevo a riportarvi le ultime considerazioni. Arrivo a Salerno. Negli altri porti la nave ha sempre attraccato in un porto turistico o almeno in una porzione di porto turistico di un più grande porto mercantile. A Salerno attracchi in pieno porto mercantile proprio davanti a quella che sembra una via di mezzo tra la discarica ed il ripostiglio del porto... gran paesaggio...
Scendi dalla nave e fai una scoperta olfattiva. Arrivato al porto di Genova ho risentito un odore che non sentivo da quando ero stato l'ultima volta al porto di Palermo. Avete presente quel puzzo di pesce andato a male misto puzzo di piscio? Bene, arrivati a Salerno c'era la stessa puzza e considerando che nelle tre tappe precedenti in Francia e Spagna non c'era, mi sono reso conto che dev'essere una profumazione nostrana...
Adesso vi dimostrerò invece come siamo vittime di noi stessi. A Palma, molti passeggeri nel tentativo di risparmiare qualche soldo, invece di partecipare al tour organizzato dalla nave, aveva optato per sfruttare il taxi o quei bei pullman scoperti che ti fanno fare il tour della città. Noi per esempio, avevamo optato per il taxi perché con una cifra inferiore al prezzo dei quattro biglietti del tour e leggermente superiore al pullman cittadino eravamo riusciti ad ottenere quella flessibilità e comodità che fa la differenza quando giri con bambini piccoli e carrozzina. Arrivando a Salerno ecco che giungono le prime diffidenze del popolo. Il taxi veniva scartato per paura delle fregature... Chi riesce a superare questi preconcetti, si informa e se i quattro biglietti per il tour organizzato dalla nave con guida costavano 160 €, il taxi te ne chiedeva 200 €... Ecco i primi soldi persi dall'economia locale. Arrivati a Pompei decido di prendere un caffé al bar di fronte in piedi e sapete quanto mi hanno chiesto? Due euro, è stato il caffè più caro di tutto il tour e dire che le altre location non è che fossero meno prestigiose, avevano pure una vista migliore. Quindi, tu mi vuoi fottere ed io organizzo un embargo familiare, quel caffè sarà l'unica spesa fatta in quella terra. La storia continua la guida ci chiede i documenti dei bambini e le chiedo il perché. Lei mi risponde che sono necessari per i biglietti dei bambini. In tutti gli altri posti andavo da solo, dichiaravo i biglietti che mi servivano e questo bastava. Il documento però non basta, i bambini prima di entrare vanno raccolti e mostrati alla biglietteria. Quindi cosa capisce un comune mortale, innanzitutto che il rapporto di fiducia tra le guide turistiche che lavorano tutti i giorni la e le biglietterie è nullo e poi che localmente avranno tutti una Carta di Identità falsa, perché altrimenti non si spiega perché oltre al documento volevano pure vederli sti bambini. Capite voi come il sistema non "TRUST" genera freni all'economia.
Ovviamente prima di entrare chiediamo se ci conviene prendere la carrozzina e la risposta è stata di si e che al più qualche volta saremmo stati costretti ad alzarla. Risultato? O portato in braccio mio figlio con una mano e la carrozzina con l'altra... sappiate che Pompei è inaccessibile a qualsiasi disabile.
Ci vogliamo ancora chiedere perché il turista va all'estero e se viene non torna?
Il "Be Italian!" dell'ultimo post, è già diventato un "Why Italian?".
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