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Effetto Leva

sabato 30 novembre 2013

INTRODUZIONE DI UN CRM


Lo sapevate che l'introduzione di un CRM in azienda ha esiti fallimentari nel 70% dei casi?
Avete presente il mio penultimo post che riportava la formula del successo? 
Proviamo adesso ad applicare quel che diciamo. 
Riprendendo la famosa torta potremmo affermare che quasi tutte le aziende si fermano ad implementare qualcosa che soddisfa lo spicchio più piccolo della torta, ovvero lavorano sugli skill organizzando un corsetto per i dipendenti, ma abbiamo modo di lavorare anche sugli altri punti? Io penso di si, vediamo cosa ci potremmo inventare.
Per lavorare sul Mindset fate rispondere ai collaboratori per iscritto a queste due domande:
- Quali sono i 3 principali obiettivi che vuoi raggiungere con l'introduzione del CRM?
- Qual'è la motivazione che ti ha spinto a scegliere questi 3 obiettivi?
Così facendo cosa otteniamo? Innanzitutto il collaboratore sta definendo un obiettivo ben delineato e lo sta facendo su carta che sappiamo aiuta nel raggiungere il traguardo ed in più sta lavorando sulla sua motivazione nel momento in cui si chiede il perché, "Why we do what we do", vi ricorda qualcosa?
Lavoriamo adesso sull'ambiente e per far questo mettiamo in piedi un giochino.
Estraete a sorte delle coppie di collaboratori che diventeranno partner nel gioco. Chiedete loro di individuare un'attività specifica da fare sul CRM per i prossimi 21 giorni. Giornalmente ognuno dovrà contattare il suo partner via mail o telefono e verificare che il task che si era prefisso è stato portato a termine o meno in più dovranno comunicarsi il task per il giorno successivo. Se il task è stato portato a termine si ottengono 50 punti, in caso negativo 0, se l'attività è stata condotta a metà solo 25. Il team che al termine dei 21 giorni realizzerà più punti vincerà la competizione e si accaparrerà il premio che avete opportunamente preparato. Vi consiglio anche di preparare un foglio excell dove segnare i progessi.


Con la mossa del gioco cos'abbiamo fatto? Abbiamo innanzitutto inserito l'elemento gioco, si riaccende la competizione, si danno nuove motivazione e si alleggerisce il tutto. Dando una continuità giornaliera per 21 giorni abbiamo cercato di installare una nuova abitudine e definendo un partner abbiamo cercato di creare quell'ambiente favorevole per il cambiamento (e tu responsabile ti sei anche alleggerito dall'incombenza di dover verificare personalmente con tutti).
Il tutto a costo zero e con un po' di fantasia.


domenica 10 novembre 2013

LINGUAGGIO POTENZIANTE


In questi giorni ho avuto occasione di parlare ed ascoltare un po' più del solito l'inglese. Ho notato come gli anglosassoni usano delle espressioni che potremmo definire potenzianti. Faceti caso, loro non ti dicono grazie, ti dicono Thanks a lot, o Thanks so much, ovvero intensificano positivamente il grazie. Oppure li senti spesso dire Excellent, Brilliant, I'm so excited, tutti termini che in italiano vengono utilizzati con il conta gocce. Oppure guardatevi Master Chef USA e fate caso ai termini che usano quando apprezzano un piatto e quante volte dicono Good Job! E voi come siete messi a complimenti sul lavoro?
Un uso consapevole delle parole ci può essere di aiuto a modificare la percezione dell'esperienza su noi stessi e sugli altri. Provate a giocarci un po' su, secondo me dopo un po' non potrete più farne a meno e magari avrete anche qualche cliente contento in più.
Mr. X: Salve, Sig. Y, come va?
Mr. Y: DAVVERO MOLTO BENE!



martedì 5 novembre 2013

FATTORE "C"


Ecco la formula del successo! Vediamo di capirci un po' meglio. Il successo è influenzato per il 10% da quel che sappiamo, per il 40% dalle nostre convinzioni e per il 50% dal contesto in cui viviamo. 
Gli skill tutto sommato sono la cosa più facile da influenzare. Ti iscrivi ad un corso, leggi un libro e porti a casa la conoscenza. E' già decisamente più difficile influenzare le nostre convinzioni. Devi imparare a definire gli obiettivi in maniera chiara. Devi saperti motivare e soprattutto devi riscrivere i flussi celebrali automatici del tuo cervello che senza accorgerti influenzano la tua vita.
L'ambiente, altri lo chiamano, gruppo dei pari, è invece quello che la massa definisce "Culo". Guarda che è stato fortunato quello... Guarda che è stato fortunato quell'altro...
Insomma, non è mai merito e non è mai frutto della scelta di vivere in un certo "Environment". Una famiglia negli Stati Uniti ha le idee chiare quando nasce un figlio e sanno da subito che dovranno risparmiare affinché il figlio possa frequentare una delle università più prestigiose. Loro sanno perfettamente che l'istruzione non necessariamente sarà di livello superiore, ma sanno che favoriranno l'environment del figlio. Perché alla fine della fiera in quell'Università ci andrà il figlio di X e la sorella di Y e così magari un domani, quando il figlio cercherà lavoro, è più probabile che un'opportunità gli arrivi dal figlio di X o di Y che sicuramente ricopriranno dei ruoli sociali di rilievo.
Il gruppo dei pari però non necessariamente è forzato dai genitori o è il frutto del caso. Anche noi possiamo influenzarlo e forzarlo. Tanto più grande e di qualità sarà il tuo network, tanto più possibilità hai di andare ad influenzare il tuo 50%.
Buona rete a tutti!

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