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Effetto Leva

domenica 1 giugno 2014

venerdì 30 maggio 2014

IL LATO OSCURO

13 Personality Traits Of A Disengaged EmployeeThis infographic was crafted with love by Officevibe, the employee engagement platform that helps managers see the ROI of company culture while making employees happier and more motivated at work.

domenica 25 maggio 2014

EFFETTO LEVA



Oggi parliamo di “Effetto Leva” che è un progetto realizzato da un ragazzo palermitano. Giusto per inquadrare l’argomento stiamo parlando di una strategia per creare nuovi contatti. Nelle attività di vendita ed in questo caso parliamo soprattutto di network marketing, è fondamentale continuare ad alimentare il funnel dei contatti, ma esauriti amici e parenti più prossimi diventa sempre più difficile riuscire nell’impresa. Spesse volte ci si rivolge a nuovi contatti che non sono minimamente interessati a quel che proponiamo con la conseguenza che la resa è davvero bassa.
L’approccio suggerito dai nuovi leader del marketing è invece quello di attrarre i contatti condividendo via web e social network la nostra proposta in questo modo se un contattato verrà a noi lo farà perché interessato e facendo in questo modo il ritorno del tempo investito dovrebbe essere molto migliore.
Semplice a dirsi, ma non proprio banalissimo da implementare, o meglio, non è che sia difficile, ma sicuramente necessita di una buona dose di tempo da investire.
Con Effetto leva prendi due piccioni con una fava. Per prima cosa si tratta di un vero e proprio corso sulle nuove teorie di reclutamento, in più è un vero e proprio sistema già pronto che ti permetterà di partire nel giro di pochissimi click e che può andar bene per qualsiasi network tu stia approcciando.
Detto questo non vi resta che testarlo iscrivendovi al seguente link.

sabato 17 maggio 2014

IL TUO CAPO E' UN TERMOMETRO O UN TERMOSTATO


Sapete qual è la differenza tra un termometro ed un termostato? Il primo segnala solo quando la temperatura raggiunge una certa soglia, il secondo invece modifica l'ambiente al modificarsi dell'ambiente circostante. 
Nelle aziende è molto facile trovare termometri, cioè persone che si lamentano e che dicono cosa non va.
Molto più difficile trovare i termostati, ovvero quei leader capaci di introdurre i cambiamenti in risposta dal mondo esterno, cambiamenti che devono anche effettuare prontamente poiché se di rado accade che il cambiamento fallisce perché è stato troppo precoce, quasi sempre fallisce perché è stato rimandato troppo a lungo. E' importante essere consapevoli che i vantaggi di buona parte dell'innovazioni decresce con il passare del tempo.
"Spunti dal libro Tribù"

sabato 26 aprile 2014

I GRANDI IMPIEGATI FANNO...

10 Admirable Attributes of a Great EmployeeThis infographic was crafted with love by Officevibe, the enterprise social platform that encourages people to be healthy, happy and productive at work while boosting employee engagement.

sabato 19 aprile 2014

ESSERI GENERATIVI




Ho appena terminato il corso di Robert Dilts e ho una gran fretta di condividere con voi alcune cose. Ho subito pensato che se aspetto di arrivare a casa rischio di rimandare troppo in la e visto sul telefonino c'è una bella applicazione di nome Dragon ho deciso di  lanciarla è dettare alcune idee.
Il termine che è risuonato più frequentemente durante questo corso è "generativo". La PNL è di nuova generazione se è indirizzata a generare nuovi risultati. Sapete qual è la differenza tra un animale ed un essere umano? Risposta, noi siamo in grado di creare risultati diversi. Un animale al mattino si sveglia e la sua nuova giornata sarà come quella di ieri, dell'altro ieri e sicuramente sarà come quella di domani, per noi uomini non è così, o meglio, può non essere così. Facciamo subito un esempio, a quanti mi chiedono come faccio a trovare il tempo per aggiornare il blog potrei dire che ho generato una nuova strategia, sfrutto anche le ore passate in macchina e lanciando un'applicazione come Dragon, ho la possibilità di fruttare al meglio il mio tempo, prima non lo facevo, adesso si, esempio banale, ma a suo modo generativo.
Sono molto contento di aver partecipato a questo corso per diversi motivi. Il primo fra tutti perché vedere all'opera dal vivo uno dei padri della PNL fa sempre effetto. Robert sprizza carisma da tutti i pori!
Poi la PNL non è di quelle cose che dove 2+2 fa sempre 4, ma a seconda del momento intercetti ed interpreti alcuni concetti in maniera differente ed il feedback che ne ottieni è differente.
Raramente sono attratto dai personaggi famosi, ho deciso però di pubblicare la foto fatta con Dilts perché lo considero una di quelle persone così matte che voler cercare di cambiare il mondo, la sua conoscenza ha rafforzato la mia convinzione che non sono i soldi, né il potere  e neanche il successo che definisce la persona, ma la sua visione e come con questa vuol incidere sul mondo.
Dilts ha chiuso il corso parlando di gratitudine. Vi capita mai di vivere esperienze oggi  che prima consideravate miracoli? Credo capiti più spesso di quanto immaginiamo. Dilts ha vissuto quest'esperienza con la madre a cui avevano dato pochi mesi di vita per un tumore, dopo otto anni era ancora con lei a bere un caffè in riva al mare dopo il miglio giornaliero a nuoto (della mamma ovviamente). Da quel giorno ha deciso di introdurre nella sua vita una nuova abitudine..."Oggi sono grato per...".
Nei prossimi giorni molti di noi prenderanno qualche giorno di pausa, auguro a tutti, riposo, momenti di gratidudine e generatività!

domenica 23 marzo 2014

FINALE DI "THE APPRENTICE"



Terminata anche la seconda edizione di The Apprentice Italia tiro le somme per capire cose mi è rimasto.
Primo su tutti il fatto che la leadership va dimostrata anche quando non si è il leader ufficiale di un team. In tantissime prove Briatore ha rimproverato i membri dei team perdenti per non aver fatto, o almeno cercato di far valere le proprie idee. Questo è un monito sia per i membri di un team che per i team leader, i primi se vogliono avere una speranza di non affondare con tutta la nave devono farsi sentire, i secondi devono ringraziare di avere dei collaboratori che non sono delle mummie.
Veniamo alla finale che trova di fronte i miei due candidati preferiti. Se nella vita possiamo dire che la cosa più importante è la valutazione di quanto si è migliorati in relazione al proprio punto di partenza, nel business quello che conta è il risultato e giustamente la vincitrice è Alice (vi confesso che il mio preferito era Muhannad), la Winner, quella che ha vinto più prove e che soprattutto in finale mi è sembrato avesse peccato di meno nel prova.
Oltre al concetto del risultato, l'altro punto da non trascurare è quello dei dettagli, per essere davvero al top devi ricercare la perfezione in tutto ed ogni piccolo errore ti può costare il primo posto ed in questo Alice ha sicuramente fatto meglio, pensate all'analisi del mercato dell'ultima prova, alla presentazione a Trump più puntuale e direi soprattutto riconoscendo i suoi limiti nel momento in cui ha scelto due compagni di avventura con caratteristiche diametralmente opposte alla sua.
Ultima nota per i giovani neo qualcosa che si affacciano al mondo del lavoro e perché no per qualche compagno/a di vita che pensa che tutto sia dovuto, mi è piaciuta la nota di Briatore (che si definisce "very demanding") in cui dice senza giri di parole, che se vuoi il contratto da 100.000 € l'anno devi essere pronto a scattare per me 24 ore al giorno e se c'è da spostare il Natale a novembre lo si fa.
Per chiudere confermo che la trasmissione ha davvero il suo perché, contrariamente a tanta finzione che siamo abituati a vedere in TV, in questo caso le scelte fatte le vedo assolutamente allineate a quelle che molti imprenditori o manager d'azienda farebbero nel quotidiano, quindi non ci resta che attendere l'edizione del 2015!

venerdì 21 marzo 2014

''Non avere paura'', i bimbi down rassicurano le loro mamme.



Oggi è la giornata mondiale della sindrome di Down e credo sia molto, molto importante non farla passare come se nulla fosse. Come cercava di far capire il mitico Prof. Alberto Manzi ai suoi colleghi, la cosa da premiare non è il risultato assoluto raggiunto, ma il miglioramento effettuato.
Questi ragazzi e le loro famiglie vincono quotidianamente tantissime medaglie che passano inosservate!
E voi? Quando definite i target dei vostri collaboratori pagate sempre di più solo chi fattura di più o premiate sulla base dell'incremento raggiunto a prescindere da quale sia la base di partenza.
Grazie per aver condiviso queste bellissime testimonianze, la ricarica per oggi è stata al top!

domenica 16 marzo 2014

FARE SOLDI IN 70 GIORNI


Ieri ho visto per la prima volta il talent "Fare soldi in 70 giorni", lo trovate ancora su Sky on demand.
Più che un team coaching qua si parla di un community coaching. L'obiettivo dei due coach è di salvare un comunità (ovviamente americana) dalla bancarotta. Stiamo parlando di famiglie con grossi problemi finanziari, ma non disagiate così come normalmente pensiamo noi italiani ad una famiglia povera. Mi spiego meglio, sono famiglie vittime del consumismo, persone che non hanno più il controllo del loro denaro, a cui magari non manca nulla, ma che senza accorgersene vivono ben al di sopra delle proprie possibilità. Oltre a dare uno sguardo alle tecniche di coaching utilizzate è interessante, per non dire deprimente, vedere come un consumismo esasperato abbia creati degli schiavi per permettere al consumismo stesso di autoalimentarsi. 
A partecipare sono un centinaio di famiglia e l'obiettivo è il milione in 70 giorni. Ecco alcune iniziative nell prime due puntate:

  • tutte le carte di credito sono state requisite;
  • hanno dovuto recuperare il contante sparso ovunque;
  • sono stati supportati nel rifare le dichiarazioni dei redditi al fine di verificare se c'erano delle spese non dichiarate;
  • si sono dovuti impegnare nel trovare dei lavori extra;
  • hanno dovuto vendere tutti gli oggetti usati non più utilizzati;
  • hanno venduto beni per il tempo libero come moto, cart ecc. non allineati con il loro tenore di vita;
  • hanno annullato le locazioni inutili tipo di garage che servivano solo per cianfrusaglie.
E con questi provvedimenti il target dei 200K è stato raggiunto, vedremo se nelle prossime 8 manterranno lo stesso trend che gli permetterà di arrivare a 100K.

E come dico sempre... c'è sempre qualcos'altro ancora che puoi fare!



venerdì 14 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 13/13



  1. LICENZIA I CATTIVI SOGGETTI
Top VP: Si libera dei pessimi atteggiamenti immediatamente. Puoi fare del coaching sulle debolezze, ma non puoi cambiare la negatività. Concede, a coloro che hanno un buon atteggiamento, ma delle cattive performance, tre mesi perché mostrino miglioramento, ma li misura mensilmente.

Medio VP: Si tiene i venditori negativi sperando di cambiarli, mentre si fa scappare i venditori motivati, ma con scarse performance che potrebbero invece essere facilmente sottoposti ad attività di coaching.

giovedì 13 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 12/13



  1. ASSUME GRANDI PERSONE
Top VP: Identifica, assume ed attira gente talentuosa. Usa i test della personalità per aiutarsi a discernere l’alto livello di coscienziosità e commitment al raggiungimento dei goal. Assume sulla base dell’atteggiamento e della mentalità invece che del talento.

Medio VP: Assume sulla base degli skill tecnici non considera l’atteggiamento. Preferisce il candidato muscoloso al candidato “can-do” o ancora meglio “will-do”.

mercoledì 12 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 11/13



             11. SI DIVERTE 

Top VP: Stai sicuro che si diverte, organizza contest, va fuori per cene con il team, celebra i successi. La gente performa meglio quando ama il suo lavoro.

Medio VP: Si focalizza solo sul lavoro e non pone attenzione al morale del team. In un ambiente divertente un team dovrebbe performare meglio, ma il VP Sales medio non lo riconosce e non lo favorisce.

martedì 11 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 10/13



  1. RICOMPENSA, RICONOSCE ED APPREZZA
Top VP: Apprezza, riconosci e ricompensa i tuoi venditori, non c'è niente di più critico. La survey del 2011 di Globoforce ha evidenziato che il 70% dei collaboratori lavorerebbe di più se ricevessero più riconoscimenti. I venditori superano le aspettative se si sentono apprezzati.

Medio VP: Si cura dei traguardi con sufficienza e chiede troppo al suo team. Fallisce nel motivare i venditori con i rinforzi positivi. 

lunedì 10 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 9/13



  1. ISPIRA LE SUE PERSONE

Top VP: Conquista i loro cuori prima delle loro menti ed ispira il suo team alla grandezza. Un buon manager ha più impatto sui risultati che sugli skill.

Medio VP: Fallisce nell’ispirare i suoi venditori. Si focalizza sulle cose negative, goal falliti, opportunità perse, in vece di celebrare le cose positive. Si dimentica del magico rapporto del 3 ad 1 del management (elogi/rimproveri).

domenica 9 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 8/13



  1. NON SI FOCALIZZA SOLO SUL FATTURATO

Top VP: Si focalizza sul fare coaching e sviluppare i suoi venditori affinché siano in grado di migliorare le loro performance indipendentemente. Questo vuol dire non vendere e non stare al telefono con i tuoi venditori.

Medio VP: Prova a vendere direttamente e si rende troppo disponibile per i venditori che dovrebbero invece vendere da soli. E’ di intralcio alla crescita dei venditori, alla possibilità che camminino con i loro piedi.

Top VP Sales vs Medio VP Sales 7/13



  1. GESTISCE LA PIPELINE

Top VP: Pianifica una revisione della pipeline bisettimanalmente al fine di assicurarsi che il suo funnel sia pieno. Sa se è necessario che sia tre o cinque volte la quota analizzando i dati storici.

Medio VP: Parla di pipeline sporadicamente, non dedica dei meeting a quest’argomento. Ignora il rapporto di conversione tra pipeline e vendite, creando situazioni  in cui ci potrebbero essere troppo poche opportunità su cui lavorare.

sabato 8 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 6/13



  1. CALCOLA IL FORECAST

Top VP: Non gestisce il forecast valutando una soggettiva sensazione di chiusura, ma valuta solo l’effettiva tappa di conversione.

Medio VP: Chiede ai venditori qual è la loro sensazione sulle possibilità di chiusura. Non definisce delle metriche puntuali e non prende in considerazioni le opportunità con una possibilità di chiusura inferiore al 40%.

venerdì 7 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 5/13



  1. ANALIZZA LE METRICHE DI VENDITA GIORNALMENTE

Top VP: E’ focalizzato su una metrica a base giornaliera. La vendita oggi è una scienza, se non la puoi misurare non la puoi gestire. I VP Sales che non analizzano la metrica perderanno presto autorità.

Medio VP: Pensa che la gestione delle vendite sia fatta di sensazioni e non guarda ai numeri. La mancanza di conoscenza nella metrica (chiamate, attività, conversioni) non lo aiuta ad identificare velocemente il problema.

giovedì 6 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 4/13


  1. SI ALLINEA COL MARKETING

Top VP: L’allineamento tra marketing e team di vendita porterà ad grandi ricompense. Condividendo la sua esperienza nella generazione di lead con il marketing entrambi cresceranno.

Medio VP: Sta nel suo silo di vendita e pretende un numero sempre maggiore di lead. Reclama invece di collaborare ed allignarsi per raggiungere grandi performance.

mercoledì 5 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 3/13



  1. IPERCOMUNICZIONE

Top VP: Comunica alla nausea. Sa che è abbastanza quando qualcuno gli dice che è troppo. Fino ad allora, ipercomunicazione.

Medio VP: Si aspetta che i venditori colgano le cose. Non comunica costantemente ed in maniera chiara e si aspetta che l’informazione si diffonda.

martedì 4 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 2/13



      2. ALLENARE

Top VP: Allena i suoi venditore costantemente, è una delle chiavi per renderli più efficaci e preparati, per lui è una priorità settimanale.

Medio VP: Lascia che i venditori imparino in trincea. Crede che possano imparare da soli piuttosto che pianificare una formazione mensile.


domenica 2 marzo 2014

Top VP Sales vs Medio VP Sales 1/13





  1. ESSERE EFFETTIVAMENTE UN COACH

Top VP: Fa effettivamente del coaching che è l’attività di sales management che indirizza maggiormente le vendite. Personalizza l’attività di coaching per ogni venditore e focalizzati su un singolo comportamento finché non è migliorato.

Medio VP:  Gestisce reattivamente invece che proattivamente la forza vendite al fine di migliorarne le performance.

sabato 1 marzo 2014

NON E' MAI TROPPO TARDI



Oggi vi parla Alberto Manzi, magari qualcuno di voi avrà conosciuto questo personaggio come me guardando la serie "Non è mai troppo tardi".
Manzi era un professore decisamente speciale. Ha cominciato la sua carriera insegnando al carcere minorile, poi ha avuto l'opportunità di andare all'università, ma dopo poco ha mollato per andare alla scuola elementare, la sua passione era là! Era il classico personaggio scomodo per le istituzioni, aveva delle idee decisamente rivoluzionarie per il vecchio sistema scolastico e non si può certo dire che non gli abbiano messo più volte i bastoni tra le ruote, l'ultima non troppo tempo fa.
Nel 1960 in Italia c'erano ben 2 milioni di analfabeti e la RAI lanciò il primo programma di formazione via TV. Manzi fu scelto per condurre le lezioni in TV, ma quale fu la sua grande intuizione o meglio visione? La RAI aveva ricevuto l'incarico di organizzare la trasmissione e basta, ma il Prof vedeva l'opportunità per portare gli ascoltatori alla licenza elementare, la cosa straordinaria fu che dei 2 milioni ben 1,5 milioni presero la licenza elementare, la trasmissione ebbe talmente successo che fu rivenduta in ben 70 paesi.
La serie è assolutamente da vedere, troverete diversi spunti di riflessione, anche se non siete dei prof o aspiranti tali. Per i piennelisti la consiglio se state cercando un esempio di viaggio dell'eroe.
Buona visione a tutti e grazie Prof per il bellissimo esempio!

domenica 9 febbraio 2014

SCRIVERE PERCHE'?


Oggi voglio condividere con voi una mia recente conquista. Si tratta di questo, avete presente la famosa ricerca riportata nei libri di sviluppo personale in cui vi raccontano che è emerso che su un campione di persone solo il 4% di coloro che avevano messo per iscritto i loro obiettivi li hanno raggiunti? Bene, la confermo e aggiungo che oltre ai grandi obiettivi di lungo periodo vi consiglio anche di scrivere i piccoli obiettivi settimanali. Detto questo volevo aggiungere un altro tassello. Quello che vi consiglio caldamente è di tenere un report in cui oltre ai vostri obietti di breve e lungo periodo, indicate anche le vostre conquiste dall'ultima volta, le difficoltà incontrate e soprattutto il vostro dialogo interno. Non serve scrivere poemi, ma farlo sinteticamente, magari bisettimanalmente, si. Inizialmente pensavo fosse un inutile elencazione di task, poi ne ho compreso l'utilità. Quello che si innesca è il dialogo con il vostro subconscio. Alcuni di voi conosceranno la differenza tra mente conscia e mente inconscia, ma la domanda qua è, dialogate veramente con il vostro subconscio? Lo scrivere vi aiuterà a far emergere il vostro dialogo interno e quindi comprendere le dinamiche che vi stanno frenando dal raggiungere i vostri goal.
Buona scrittura a tutti!

sabato 1 febbraio 2014

NO DREAM IS IMPOSSIBLE



Anche se con un po' di ritardo ci tengo a condividere con voi il momento più emozionante della mio viaggio in Florida di inizio anno.
Vicino ad Orlando una tappa obbligatoria è sicuramente lo space center di Cape Canaveral. Nonostante non ci sia un gran che da vedere in mezzo ai campi, a meno che non capitiate in uno dei giorni della partenza di qualche razzo, consiglio a tutti di visitarlo perché hanno ricostruito all'interno di alcuni capannoni il percorso che hanno fatto gli Stati Uniti d'America per arrivare sulla luna, il tutto condito con delle simulazioni e dei pezzi che hanno fatto storia.
La cosa più bella sono le emozioni che genera questa storia, vedere come degli uomini con dei computer che avevano una potenza di calcolo che oggi troviamo in qualsiasi frullatore sono sbarcati sulla luna.
Il messaggio finale di questi eroi è che "Nessun sogno è irrealizzabile"!
Frasi dette spesso così, senza pensarci troppo, giusto per motivarsi un po', là ne comprendi il significato più profondo e soprattutto comprendi che siamo abituati a sognare in piccolo, sogniamo cose alla portata, cose magari facilmente realizzabili o che comunque ha realizzato qualcuno vicino a noi, mentre potremmo osare di più, ma molto di più...

venerdì 10 gennaio 2014

Videochiamate


Personalmente faccio sempre più uso delle video chiamate per fare presentazioni, riunioni o consulenze. Vorrei fornirvi un input banale che dovrebbe però migliorare la vostra esperienza nell'utilizzo di questi strumenti.
Dovete tener ben presente che quella che viene definita telepresence è differente dalla semplice videochiamata principalmente per la qualità e dimensione dell'immagine. Nella telepresence dovresti avere la sensazione di avere la persona davanti, quello che potremmo definire l'indice delle successo di una riunione in remoto di questo tipo è il fatto che i partecipanti abbiano la sensazione di poter intercettare e seguire gli occhi dell'interlocutore. 
Tutto questo ovviamente è ben lontano da quel che si prova quando si utilizza una banalissima webcam con tool tipo Skype. Ovviamente per una diffusione di massa della telepresence ci vorrà ancora un po' di tempo, mentre per l'utilizzo delle webcam praticamente ci siamo. Cosa possiamo fare allora per far si che l'esperienza della videochiamata si avvicini il più possibile a quella della telepresence? Innanzitutto dopo esservi posizionati ben in linea con la vostra webcam, chiudete la finestra in cui viene riprodotta la vostra immagine, questo perché solitamente non si sfugge alla tentazione di guardare la propria immagine invece di guardare fissi la webcam, questo comportamento indebolisce ovviamente la creazione del rapport visivo. L'altro semplice, ma efficace accorgimento è quello di piazzare la finestra contenente l'immagine del nostro interlocutore esattamente sotto la nostra webcam, in questo modo riusciremo ad allineare il più possibile gli sguardi.
Alla prossima!

venerdì 3 gennaio 2014

ASPIRANTI MASTERCHEF…AHI AHI




Ieri sera puntata adrenalinica di MasterChef Italia! Osservando i concorrenti mi sono reso conto che ci sono ancora troppe persone che credono che il successo sia il frutto di qualche strana alchimia, un po' di  intuizione mescolata ad un pizzico di madre natura e per concludere una spruzzata della dea bendata.
Vi dico questo perché molte delle prove eliminatorie consistono in delle verifiche di cultura culinaria, per esempio riconoscere delle verdure, della pasta ecc. ecc. 
Non ci vogliono grandi capacità investigative per capire che alcuni concorrenti non hanno mai avuto un approccio alla cucina di tipo didattico se non riescono a riconoscere alcuni tipi di pasta abbastanza popolari.
Il recente vincitore di MasterChef USA e l'ultima vincitrice di MasterChef Italia raccontano nelle loro interviste che studiavano tantissimo tra una puntata e l'altra, conoscevano tutti i libri scritti degli chef della trasmissione ed ovviamente studiavano anche a tavolino le varie tecniche di cucina.
Inoltre le prove sono fatte molto bene, prima di essere eliminato devi aver fallito 4 volte, vuol dire che nessuno potrà mai dire di essere stato sfortunato.
In un'era dove la maggior parte delle persone trascorre 8 ore al giorno seduti davanti ad una scrivania e ad un pc, sono sicuro che il cucinare è un ottimo diversivo che ti fa riscoprire la manualità perduta, ma tra uno Chef ed un MasterChef c'è in mezzo il sudore e le lacrime sui libri.

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