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Effetto Leva

domenica 28 aprile 2013

FLASH FORWARD


Flash Forward è il titolo di una serie televisiva di qualche anno fa a cui mi ero appassionato. Tecnicamente alcuni protagonisti facevano una salto nel futuro e la domanda che oggi ci poniamo è se anche noi possiamo fare qualcosa di simile. Nella fiction le persone riuscivano a vedere solo pochi minuti del loro futuro, noi avremo invece la possibilità di soffermarci tanto quanto serve.
Non mi sono fumato il cervello, adesso vi spiego cosa intendo. L'immagine che vedete sopra è una foto di Londra, per la precisione di una multietnica Londra. Sto tirando in ballo Londra perché questa settimana ci sono stato un paio di giorni per lavoro e mi sono reso conto che per uno che vuol fare qualche previsione su come si evolveranno alcune dinamiche sociali in futuro basta che faccia un salto a Londra o New York.
Nel nostro paese c'è ancora chi resta "basito" nel vedere in giro extracomunitari e lo afferma in sedi di concorso pubblicamente, chi tiene corsi e parlando degli extracomunitari aggiunge, "purtroppo"... mamme che sono pronte a dar battaglia perché in classe del loro figlio ci sono "persino" i figli degli extracomunitari. Attenzione, non mi sono inventato nulla, tutte storie vere e non credo che capitino solo a me.
A Londra... tutelano anche gli Emo e se non sapete chi sono vi invito a dare un'occhiata su internet.
Omosessualità? Sembra un problema vecchio.
Mode e tendende? Tutto avanti di almeno un anno. 
Problematiche del traffico con aree a pagamento? Già affrontate da tempo.
Possiamo parlare anche di cose tecniche come la diffusione di certe tecnologie o di alcuni social network. 
Su twitter si parla di follower (chi segue), ma anche di following (i seguiti), l'Italia è sicuramente più follower che following, so che raccontata così può sembrare anche troppo  semplice capire le mosse giuste da fare per andare in una certa direzione, ma allora? Ma allora dobbiamo solo capire se abbiamo pigiato il "Segui" della Gran Bretagna... o di Cipro...

sabato 27 aprile 2013

SOCIAL NETWORK IN AZIENDA


Ciao a tutti,
oggi vi parlo di questo libro che ho appena terminato. La lettura a volte può sembrare eccessivamente tecnica, ma la consiglio caldamente a chi in azienda si trova a dover affrontare l'argomento Social Network, inteso non nel senso se è giusto o meno far navigare i collaboratori su facebook, ma se e quali nuovi canali utilizzare per facilitare la creazione del tuo network. Il libro non va nel dettaglio del singolo social specifico, ma ti aiuta ad impostare un strategia.
Si intitola Open Leadership in quanto l'avvento dei social network costringe i manager a rivedere alcuni approcci standard tipici di una leadership chiusa tra le mura aziendali per  orientarsi verso una leadership condivisa con tutto il mercato. 
Vi do un input, avete mai pensato che i social network più che essere degli strumenti per pavoneggiarsi ancora di più sul mercato per dire quanto siete bravi e belli potrebbero essere delle valide opportunità per ascoltare i clienti e condividere in perfetto stile di open leadership i nostri punti deboli?
Riuscirà Charlene Li a farvi superare le paure di cambiar modo di essere leader? Io credo proprio di si!


giovedì 11 aprile 2013

TECNICA DELLA PORTA IN FACCIA



Sapete qual è una tecnica di vendita che può raddoppiare la possibilità che le persone vi dicano di si?
Quella della porta in faccia che ora vi spiego.
Hanno fatto dei test su delle persone a cui chiedevano se fossero state disponibili a rispondere ad un'intervista telefonica di 10 minuti. Solo il 24% disse di si. Poi hanno provato chiedendo prima la disponibilità per 30 minuti ed in caso di risposta negativa chiedevano se potevano fare un'intervista di 10 minuti. In questa secondo caso le risposte affermative furono del 49%.
Facciamo un esempio business, il vostro obiettivo è di ottenere dal vostro partner 2.000 euro. Potreste cominciare chiedendogli se sarebbe disposto ad investire 20.000 euro per avviare un'attività in proprio e se la risposta sarà negativa, riformulerete la vostra richiesta chiedendogli se fosse invece disposto ad rischiare solo il 10% di quella cifra.
Buon convincimento a tutti!

venerdì 5 aprile 2013

E SE FOSSE TUO FIGLIO?


Dice Renzi che stiamo perdendo solo tempo ed io sono d'accordo con lui.
Da un lato senti tutti parlare di senso della responsabilità, dall'altro dicono anche che non sono disposti a fare accordi con nessuno. Il comportamento che sto osservando mi porta a pensare che alla faccia dei grandi venti di rinnovamento, quello che in realtà sta spingendo i grandi partiti al momento sono i soliti interessi di parte più che l'interesse comune.
Se uno tra Bersani, Grillo, Berlusconi e Monti fosse davvero interessato a far qualcosa di buono per questo paese suggerirei di fare un qualcosa di simile.
Prenderei l'iniziativa di invitare tutti gli altri alla stessa cena. Una volta che gli ospiti hanno preso posto, comunicherei loro che in realtà né la cena, né altro liquido verranno mai serviti in più farei portare all'interno della sala un neonato e per concludere comunicherei ai miei ospiti che le porte di quella stanza saranno chiuse dall'esterno e che tutti, neonato compreso, potranno uscire solo dopo aver trovato un accordo su cinque punti fondamentali per cambiare l'Italia. Il neonato per me rappresenta la nostra Italia, quindi o si trova un accordo tutti insieme o il neonato muore e dopo non molto moriranno anche i partecipanti.
Vi sembra uno scenario un po' crudo? Sicuramente si, ma pensate che prevarrebbe l'egoismo di questi uomini sull'istinto di tutelare la vita del piccolo? O addirittura prevarrebbe sul loro stesso istinto di sopravvivenza?
Io credo che l'accordo lo troverebbero e anche in fretta, perché il bambino non impiegherebbe dei giorni prima di piangere, ma solo poche ore e la nostra Italia sta già piangendo di dolore.
Pensateci un po' su, secondo voi, dei genitori che si trovano in conflitto sull'educazione di un figlio, divorziano sempre? Magari qualche volta anche, ma tendenzialmente si trova un accordo e magari quest'accordo non è neanche un compromesso, ma è un accordo che si basa sulla ragione di uno o dell'altro. 
Facciamo un esempio locale. Uno dei genitori vuole che il figlio frequenti la scuola tedesca, mentre l'altro quella italiana. Bene, i due genitori, litigheranno, magari si manderanno a quel paese, ma alla fine troveranno un accordo che in ogni caso poterà il figlio a fare un passo in avanti, andrà a scuola.
Cosa accade invece nella nostra Italia? Siamo al punto di non fare più il passo in avanti.
E perché nel caso dei genitori si giunge ad una conclusione positiva? Perché per entrambe le parti il bene del figlio viene sempre prima del proprio ego.
Credo di aver detto abbastanza, no?
Bersani, sei già uno zombi politico che cammina, Grillo caro, ti sei già bruciato il 50% dei voti che hai preso, avete visto o no cos'ha fatto Ratzinger? Un passo indietro, per farne uno avanti. Quindi? Cosa aspettiamo?
Il Berlusca, che viene dalla cultura della vendita porta a porta, da quella cultura che insegna che se non chiudi il contratto tornerai a casa a mani vuote e non potrai sfamare la tua famiglia, puoi star certo che un compromesso lo troverà sempre.
Secondo me, non è l'accordo in se con un altro schieramento che vi distruggerà politicamente, ma la vostra capacità di comunicare e condividere col popolo le vostre scelte che ne determinerà la vostra morte o sopravvivenza.
Buon fine settimana a tutti.


giovedì 4 aprile 2013

MADE IN JERSEY


Appena terminata la prima puntata di Made in Jersey su SKY, l'avete vista?
Italo americana avvocato in carriera ambientata a New York. Troppi dettagliucci che hanno richiamato la mia attenzione.
Ah, quanto vorrei vedere sempre quella passione nei volti delle persone che mi circondano...
Guardatevelo!

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