E' da giorni che voglio scrivere un post sul cambiamento legandolo alle elezioni, poi oggi, la grande notizia, il Papa si dimette. Ratzinger potrà non stare simpatico, certo è, che il Papa più rigoroso e tradizionalista alla dottrina che ricordiamo e più, ci lascia con uno dei gesti più innovativi della storia della Chiesa.
Fermiamoci un attimo nel giudicare l'uomo ed il fatto in se, in queste ore i pettegolezzi abbondano. I fedeli hanno avuto un gran cambiamento, forse non era uno di quelli tanto reclamati dal popolo, ma sicuramente può essere un punto di partenza per tanto altro ancora.
Perché lo sappiamo tutti, vero? Non c'è futuro nuovo se ragioniamo sempre utilizzando i paradigmi vecchi.
E non mi dite che il nostro quotidiano non è fatto di cambiamenti? C'è Zamparini, l'allenatore del Palermo Calcio, che avrà cambiato non so quanti allenatori. Se un Country Manager di un vendor non porta i numeri, dopo non più di sei mesi si trova a casa...
Allora mi chiedo, perché alle prossime elezioni qualcuno dovrebbe dare ancora il suo voto ad uno di quei partiti che ci ha condotti nelle condizioni in cui siamo?
In realtà la risposta c'è e la sanno in tanti, forse quasi tutti. Perché ovviamente la rete clientelare tessuta dai politici al potere è così fitta da coinvolgere nei loro interessi, direttamente ed indirettamente, una tale massa di gente che non si capisce più in quest'Italia chi è vittima e chi è carnefice.
Abbiamo però ancora dei discreti margini di manovra e li riconosco quotidianamente raccogliendo i feedback della gente. Sempre più spesso sento di gente che indirizzerà il suo voto su Giannino o Grillo. Gli indecisi sono davvero tanti, secondo me ci sono le condizioni per superare un 10%, ci vuole però l'impegno di tutti i Fattivi, chi vuole cambiare qualcosa nel paese deve avere il coraggio di attivarsi e coinvolgere altre persone e creare un effetto domino di coraggio, che non sono sicuro dove ci porterà, ma di certo non a quanto abbiamo oggi.
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