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Effetto Leva

domenica 24 febbraio 2013

L'AVVOCATO



Si è conlusa la seconda edizione di MasterChef e sapete chi mi va a vincere? L’avvocato!
Per chi non l'avesse seguito Tiziana Stefanelli, detta l'avvocato, era forse la partecipante più antipatica della storia dei reality.
Ho deciso di scrivere sul blog di questa vittoria in quanto ero rimasto sorpreso di vedere le reazioni della gente sulla pagina facebook della trasmissione subito dopo la sua vittoria.
Era riuscita a collezionare 3.500 insulti in mezz'ora, pazzesco! Ma come mai tanto accanimento?
Io ho una teoria. In realtà nessun spettatore aveva assaggiato le pietanze cucinate in finale  che tutti sembravano invece commentare. Quindi, nessuno, a parte i tre giurati, ha le prove che effettivamente abbia cucinato peggio, ma allora perché tutti la volevano fuori?
La mia teoria è che la gente è in realtà in cerca di idoli positivi, di nuovi leader che siano in grado di dare il buon esempio (nel dire questo mi rifaccio anche al perché di tanta delusione alla notizia di Giannino). Adesso non vi starò a fare l'elenco dei fatti ed atteggiamenti che hanno compromesso l'immagine dell'avvocato, ma vi assicuro che non ne ha fatta una giusta. La gente avrebbe tollerato tutto, ma mai di averla come leader.
Come disse il suo sfidante in finale, quella non era una semplice sfida, era la lotta del bene contro il male e alla gente si sa, piace il lieto fine...
Visto che però noi apparteniamo alla categoria dei positivi del mondo, come mi fa notare la mia commerciale, l'avvocato ci ha lasciato comunque un insegnamento. Il messaggio è che con tanta, tanta determinazione, pur non detenendo grandi talenti, si può arrivare fino in fondo e chiudere da vincenti.

PS: lascio ad altri i pettegolezzi sul marito dell'avvocato di Finmeccanica, diciamo che visto che la trasmissione mi piace, do per scontato che la professionalità di Cracco, Barbieri e Bastianich non possa essere stata svenduta per qualche giochetto di potere.

mercoledì 20 febbraio 2013

DIMISSIONI


Pubblicamente mi sono esposto più volte a favore di Fare per Fermare il declino quindi mi sembra doveroso condividere anche in questo momento difficile i miei pensieri con i lettori del blog.
Partirei da un post su Facebook di Claudio Belotti: "Giannino tarocca il cv, Armstrong era dopato, Pistorius ammazza la fidanzata... Mi mancano eroi, cavalieri senza macchia..."
Credo che questo post descriva bene il sentimento comune di chi in questi mesi ha creduto e crede in FID. La vicenda ha diverse sfumature che si prestano ad un commento.
Tutti cerchiamo degli eroi, ma sappiamo anche che non si è eroi a vita, ma solo per qualche frangente, qualche ora, forse solo per pochi minuti, la vita non è una fiaba e quindi dobbiamo avere tutti la giusta maturità di sapere che gli scheletri negli armadi esistono e soggiornano negli armadi di tutti.
Detto questo, credo che la decisione di dimettersi sia stata quella corretta, era l'unica da prendere per non bruciare la rete di capitale umano che FID è riuscita a mettere insieme.
Di solito si vota un partito e poi, se questo arriva in parlamento, avrai la possibilità di verificare se il suo operato è coerente con quanto predicava in campagna elettorale. Oggi è successo un fatto nuovo, abbiamo avuto la prima prova di reazione, potrebbe essere che Zingales con questa sua pubblica denuncia invece di intaccare le fondamenta del partito, ne abbia testato la solidità, amplificandone anche il messaggio?
Non lo so, ma sicuramente è importante testare i sistemi, come le aziende in cui lavoriamo, non solo verificandone le dinamiche quando le azioni sono coerenti ai workflow teorizzati, ma anche quando qualcosa va storto. L'alternativa alle metastasi c'è ed è un corpo che espelle le cellule cancerogene, bisogna lavorare per realizzare questa condizione, perché di passi falsi se ne continueranno a compiere.
L'idea da cui si era partiti non era quella di creare l'ennesimo partito che brillasse solo della luce riflessa dal suo leader, di questi ne siamo già pieni, ma un partito basato su un programma ben chiaro. Queste idee rimangono, e di persone in grado di mandare e avanti ce ne sono parecchie, questo non va dimenticato.
Molti hanno paura che l'ingovernabilità possa mettere l'Italia in un grave pericolo, io sono però convinto che un mal governo stabile per altri cinque anni posso produrre dei danni maggiori. L'obiettivo adesso dev'essere quello di costringere i parlamentari a sedersi tutti al tavolo per rifare la legge elettorale quindi non dobbiamo cadere proprio ora nella trappola di votare chi ha generato il problema.
Concludo riportandovi una frase che una volta mi disse un mio caro amico romano e che conservo come una delle più grandi lezioni di vita: "La seconda possibilità non si nega a nessuno." ...mi raccomando, solo la seconda però ;-)



lunedì 18 febbraio 2013

THE ENERGY PROJECT



Oggi parliamo di futuro e lavoro partendo a un'analisi fatta dal Prof. De Masi che probabilmente molti di voi conosceranno. Lui fa un'analisi dell'evoluzione dei sistemi paese occidentali, evidenziando che si è passati da un'economia agricola ad un'industriale e oggi ci ritroviamo in un'economia basata sul terziario. Fin qua niente di nuovo. Il Prof. fa giustamente notare che le città rimaste troppo ancorate al secondario (tipo Torino) sono quelle più in difficoltà, Lo sono meno quelle che si sono più orientate ai servizi (vedi Milano). La proiezione per il futuro dice che se vogliamo rimanere leader dobbiamo puntare tutto sulla creatività. La cosa buona per noi informatici sono le previsioni del Prof.  che dicono che i due settori che continueranno a tirare nel prossimo futuro saranno l'informatica e l'estetica, cioè tutto ciò che ha a che fare con la bellezza, il design ecc. ecc.
Riassumendo, noi dobbiamo essere i creativi della terra.
Come si collega tutto questo all'articolo apparso qualche giorno fa su Repubblica che parlava del nuovo trend americano che sostiene che si dovrebbero ridurre i ritmi di lavoro perché in questo modo si è più produttivi (dai un'occhiata al sito www.theenergyproject.com)? Lo stacanovismo da 14 ore al giorno non sarebbe più di moda ad Harward dove sostengono che i manager dovrebbero passare dall'analogico al digitale, nel senso che pensare ai proprio collaboratori e ad un'orario di lavoro è assolutamente retrò. 
Questo ha senso nella misura in cui la nostra economia si orienta alla creatività. La creatività non è un qualcosa che si può programmare dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 rigorosamente davanti alla scrivania dell'ufficio. Puoi essere creativo lavorando da Sturbucks, contemplando un paesaggio o ovviamente facendo un bran storming con i collaboratori. La proiezione per il futuro è che lavoro e hobby saranno la stessa cosa in quanto la creatività presuppone passione e quindi non ci sarà più differenza tra uno e l'altro.
Tutto molto bello, peccato che ad oggi i ruoli a cui è chiesta creatività nelle nostre aziende sono molto pochi e che comunque ci sarà sempre un percentuale importante di dipendenti che per le mansioni che svolgono saranno esclusi da tutto questo.
Io sono sempre favorevole alla politica dei piccoli passi, il target oggi potrebbe essere quello di dedicare delle ore o delle giornate a far bene quella pianificazione che alla fine non vien mai fatta o vien fatta poco e male e che si provi a dare una ciclicità a queste occasioni di incontro e riflessione, senza dover rinviare da un anno all'altro.
Questi potrebbero essere i piccoli cambiamenti che cambiano il mondo.
Buon lavoro/relax a tutti.

mercoledì 13 febbraio 2013

DILEMMA DEL RAGNO DAL BUCO


In questi giorni ho avuto modo di confrontarmi con amici e colleghi sulla famosa frase: "Da quel tipo non si cava un ragno dal buco", nel senso di personaggio senza speranze di miglioramento.
Quindi qua si configurano due fronti, i teorici del tutto è possibile ed i teori del dilemma del ragno.
La mia opinione? 
Tutto è possibile, ma ci vuole la giusta motivazione, altrimenti, non si caverà un ragno dal buco.
Sta al Team Leader verificare ed alimentare la motivazione.
Bye bye.

lunedì 11 febbraio 2013

E CAMBIAMENTO FU'!


E' da giorni che voglio scrivere un post sul cambiamento legandolo alle elezioni, poi oggi, la grande notizia, il Papa si dimette. Ratzinger potrà non stare simpatico, certo è, che il Papa più rigoroso e tradizionalista alla dottrina che ricordiamo e più, ci lascia con uno dei gesti più innovativi della storia della Chiesa.
Fermiamoci un attimo nel giudicare l'uomo ed il fatto in se, in queste ore i pettegolezzi abbondano. I fedeli hanno avuto un gran cambiamento, forse non era uno di quelli tanto reclamati dal popolo, ma sicuramente può essere un punto di partenza per tanto altro ancora.
Perché lo sappiamo tutti, vero? Non c'è futuro nuovo se ragioniamo sempre utilizzando i paradigmi vecchi.
E non mi dite che il nostro quotidiano non è fatto di cambiamenti? C'è Zamparini, l'allenatore del Palermo Calcio, che avrà cambiato non so quanti allenatori. Se un Country Manager di un vendor non porta i numeri, dopo non più di sei mesi si trova a casa...
Allora mi chiedo, perché alle prossime elezioni qualcuno dovrebbe dare ancora il suo voto ad uno di quei partiti che ci ha condotti nelle condizioni in cui siamo?
In realtà la risposta c'è e la sanno in tanti, forse quasi tutti. Perché ovviamente la rete clientelare tessuta dai politici al potere è così fitta da coinvolgere nei loro interessi, direttamente ed indirettamente, una tale massa di gente che non si capisce più in quest'Italia chi è vittima e chi è carnefice.
Abbiamo però ancora dei discreti margini di manovra e li riconosco quotidianamente raccogliendo i feedback della gente. Sempre più spesso sento di gente che indirizzerà il suo voto su Giannino o Grillo. Gli indecisi sono davvero tanti, secondo me ci sono le condizioni per superare un 10%, ci vuole però l'impegno di tutti i Fattivi, chi vuole cambiare qualcosa nel paese deve avere il coraggio di attivarsi e coinvolgere altre persone e creare un effetto domino di coraggio, che non sono sicuro dove ci porterà, ma di certo non a quanto abbiamo oggi.


domenica 10 febbraio 2013

BUON VIAGGIO


In memoria di un uomo che in questi giorni ci ha lasciato e il cui volto sempre sereno e sorridente sembrasse raccontare di aver già fatto quanto scritto da Borges.

"Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l'oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un'altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo."

lunedì 4 febbraio 2013

CONDIVISIONE



Conoscete Muhammad Yunus? E' un economista e banchiere bengalese. È ideatore e realizzatore del microcredito moderno, ovvero di un sistema di piccoli prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali.
Lui dice: "Non pensate solo e soltanto al profitto personale - arriverà da solo quando aiuterete con la vostra idea milioni di altre persone".
Quest'anno vorrei concentrarmi sul cercare di sviluppare in qualche modo quest'idea. I dettagli, sono working  in progress...




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