Pagine

Effetto Leva

venerdì 10 gennaio 2014

Videochiamate


Personalmente faccio sempre più uso delle video chiamate per fare presentazioni, riunioni o consulenze. Vorrei fornirvi un input banale che dovrebbe però migliorare la vostra esperienza nell'utilizzo di questi strumenti.
Dovete tener ben presente che quella che viene definita telepresence è differente dalla semplice videochiamata principalmente per la qualità e dimensione dell'immagine. Nella telepresence dovresti avere la sensazione di avere la persona davanti, quello che potremmo definire l'indice delle successo di una riunione in remoto di questo tipo è il fatto che i partecipanti abbiano la sensazione di poter intercettare e seguire gli occhi dell'interlocutore. 
Tutto questo ovviamente è ben lontano da quel che si prova quando si utilizza una banalissima webcam con tool tipo Skype. Ovviamente per una diffusione di massa della telepresence ci vorrà ancora un po' di tempo, mentre per l'utilizzo delle webcam praticamente ci siamo. Cosa possiamo fare allora per far si che l'esperienza della videochiamata si avvicini il più possibile a quella della telepresence? Innanzitutto dopo esservi posizionati ben in linea con la vostra webcam, chiudete la finestra in cui viene riprodotta la vostra immagine, questo perché solitamente non si sfugge alla tentazione di guardare la propria immagine invece di guardare fissi la webcam, questo comportamento indebolisce ovviamente la creazione del rapport visivo. L'altro semplice, ma efficace accorgimento è quello di piazzare la finestra contenente l'immagine del nostro interlocutore esattamente sotto la nostra webcam, in questo modo riusciremo ad allineare il più possibile gli sguardi.
Alla prossima!

venerdì 3 gennaio 2014

ASPIRANTI MASTERCHEF…AHI AHI




Ieri sera puntata adrenalinica di MasterChef Italia! Osservando i concorrenti mi sono reso conto che ci sono ancora troppe persone che credono che il successo sia il frutto di qualche strana alchimia, un po' di  intuizione mescolata ad un pizzico di madre natura e per concludere una spruzzata della dea bendata.
Vi dico questo perché molte delle prove eliminatorie consistono in delle verifiche di cultura culinaria, per esempio riconoscere delle verdure, della pasta ecc. ecc. 
Non ci vogliono grandi capacità investigative per capire che alcuni concorrenti non hanno mai avuto un approccio alla cucina di tipo didattico se non riescono a riconoscere alcuni tipi di pasta abbastanza popolari.
Il recente vincitore di MasterChef USA e l'ultima vincitrice di MasterChef Italia raccontano nelle loro interviste che studiavano tantissimo tra una puntata e l'altra, conoscevano tutti i libri scritti degli chef della trasmissione ed ovviamente studiavano anche a tavolino le varie tecniche di cucina.
Inoltre le prove sono fatte molto bene, prima di essere eliminato devi aver fallito 4 volte, vuol dire che nessuno potrà mai dire di essere stato sfortunato.
In un'era dove la maggior parte delle persone trascorre 8 ore al giorno seduti davanti ad una scrivania e ad un pc, sono sicuro che il cucinare è un ottimo diversivo che ti fa riscoprire la manualità perduta, ma tra uno Chef ed un MasterChef c'è in mezzo il sudore e le lacrime sui libri.

Cerca nel blog

Inserisci il tuo indirizzo e-mail